La richiesta si basa sui risultati dello studio di fase 3 CheckMate -577, in cui nivolumab ha raddoppiato la sopravvivenza libera da malattia (DFS) mediana – endpoint primario – in pazienti con tumore esofageo o GEJ, dopo CRT neoadiuvante e resezione chirurgica. Il profilo di sicurezza di nivolumab come terapia adiuvante nello studio CheckMate -577 era in linea con quanto riportato in precedenti studi di nivolumab.
“La maggior parte dei pazienti con tumore esofageo localizzato trattati con chemioterapia e resezione chirurgica non raggiunge una risposta completa. Il rischio di recidiva è inaccettabilmente elevato e l’introduzione di opzioni di trattamento più efficaci è essenziale”, ha affermato Ian M. Waxman, M.D., development lead, gastrointestinal cancers, Bristol Myers Squibb. “La decisione di EMA di validare la nostra domanda di variazione rappresenta un importante progresso per la comunità di pazienti con tumore esofageo e noi siamo desiderosi di offrire nivolumab a tutti i pazienti che possano beneficiare di questo trattamento nell’Unione Europea. “.
Bristol Myers Squibb ringrazia i pazienti e gli sperimentatori coinvolti nello studio clinico CheckMate -577.
Il tumore esofageo
Il tumore esofageo è il settimo tumore più comune e la sesta causa di morte per cancro a livello mondiale, con circa 572.000 nuovi casi e più di 508.000 decessi nel 2018. I due tipi più comuni di tumore esofageo sono il carcinoma a cellule squamose e l’adenocarcinoma, che rappresentano rispettivamente circa l’85% e il 14% del totale, anche se l’istologia tumorale esofagea può variare a seconda delle regioni geografiche, con le percentuali più elevate di adenocarcinoma esofageo in Nord America (65%). La maggior parte dei casi viene diagnosticata in fase avanzata e influenza la vita di tutti i giorni dei pazienti, compresa la loro capacità di bere e mangiare.