
Questi trattamenti vengono eseguiti in maniera mini-invasiva “percutanea”, ossia senza richiedere alcuna esposizione chirurgica dei distretti corporei su cui si opera, prevalentemente in anestesia locale, solo raramente in sedazione profonda, senza necessità di anestesia generale. I risultati sono minore stress per il paziente, riduzione del dolore, degli effetti collaterali e delle complicanze, ma soprattutto accorciamento dei tempi di ricovero ospedaliero e ripresa più rapida delle normali attività quotidiane (rispetto ai pazienti trattati con le terapie chirurgiche “convenzionali”).
L’attività di Radiologia Interventistica del Policlinico Gemelli è un punto di riferimento nazionale ed internazionale, con una casistica che supera 2000 procedure ogni anno. L’introduzione di nuovi materiali, sempre più performanti, consente procedure più precise, efficaci e sicure. “In questo ambito si sta lavorando sull’introduzione di nuove tecniche e di nuovi materiali, con l’obiettivo di ampliare le indicazioni anche a pazienti con malattie in stadio avanzato - afferma il Dr. Roberto Iezzi, radiologo interventista dell’UOC di Radiologia d’Urgenza del Gemelli; anche pazienti un tempo considerati non curabili possono essere trattati, con buone possibilità di cura e rischi contenuti”. Inoltre si stanno implementando tecniche che sommano più trattamenti, per esempio procedure combinate nel trattamento di lesioni tumorali epatiche, procedendo in un’unica seduta all’esecuzione della termoablazione e chemio-embolizzazione arteriosa (cioè chemioterapia selettiva, seguita dall’occlusione del vaso che vascolarizza la lesione tumorale). Con questi approcci si possono allargare le indicazioni alla termoablazione ed estenderle alla cura – in un‘unica seduta - di tumori di maggiori dimensioni, multipli o localizzati in sedi “difficili” tecnicamente complesse, con grande efficacia e sicurezza.
“La radiologia interventistica oncologica rappresenta una delle aree di eccellenza del nostro Policlinico – continua Iezzi - grazie soprattutto ad una stretta collaborazione con tutti gli altri specialisti clinici che si occupano dei pazienti. Con questa collaborazione multidisciplinare si può ottenere innanzitutto la corretta selezione dei pazienti che possono giovarsi a pieno della disponibilità di tecnologie avanzate e dell’eccellenza delle diverse ed integrate metodologie impiegate nel Gemelli, con i migliori risultati in termini di successo tecnico, guarigione e sopravvivenza dei nostri pazienti”.
“Va sottolineato infine – conclude Iezzi - che le tecniche di radiologia interventistica rappresentano un’opzione di trattamento aggiuntiva ormai consolidata e comprovata, per pazienti con patologie tumorali, che si affianca (e non si contrappone) agli altri possibili trattamenti chirurgici, chemioterapici e radioterapici”.
Fonte: Ufficio Stampa Policlinico Agostino Gemelli, Roma