Il cuore artificiale per i bambini sia come step provvisorio in attesa di un cuore compatibile per il trapianto sia con la funzione di sostenere il cuore con le nuove terapie a base di cellule staminali mesenchimali che possano riparare le cellule miocardiche e riprendere quindi a funzionare spontaneamente Il 15 Dicembre sarà on Line l'Intervista con il Prof. Amodeo sul cuore artificiale pediatrico, non perdetelo!!
«L’insufficienza cardiaca pediatrica, malattia letale e
disabilitante, è in aumento in questi ultimi anni - sottolinea Antonio Amodeo,
responsabile dell’Unità di Funzione ECMO e Assistenza Meccanica
Cardiorespiratoria - Vista
la riduzione dei trapianti cardiaci e la difficoltà nel reperimento di “cuori
pediatrici” si rendono necessarie nuove strategie terapeutiche. Le linee di
ricerca più innovative si indirizzano verso lo sviluppo di nuovi cuori
artificiali miniaturizzati “pediatrici” e la terapia rigenerativa miocardica
cellulare. Per questi motivi il Bambino Gesù ha deciso di intraprendere il
progetto “un cuore nuovo”».
Il progetto è finalizzato allo sviluppo di due nuovi cuori
artificiali pediatrici del peso rispettivamente di 11 e 40 grammi. Si tratta di
apparecchi dalla ridotta invasività e dotati di un’alimentazione che riduce i
rischi infettivi: una pompa assiale attivata elettricamente e collocata
interamente all'interno del torace. Questi nuovi modelli permetteranno ai
piccoli pazienti di essere dimessi a casa e aspettare il trapianto nel loro
ambiente familiare. In casi selettivi dove il trapianto cardiaco non è
praticabile, la scelta del cuore artificiale potrà essere anche definitiva
(Destination Therapy).
In associazione all’impianto dei cuori artificiali verrà
sperimentata la terapia
cellulare rigenerativa miocardiaca, mediante l’utilizzo di cellule staminali.
Il modello di ricerca prevede che alcune cellule staminali autologhe, vengano
prelevate dal paziente stesso all’atto dell’impianto chirurgico del cuore
artificiale e, dopo un processo di “caratterizzazione ed espansione”,
reintrodotte nel muscolo cardiaco al fine di generare nuovo tessuto miocardico
con conseguente recupero della funzionalità del cuore. Si potrebbe quindi
ipotizzare l’utilizzo del nuovo cuore artificiale come ponte alla rigenerazione
miocardica in alternativa al trapianto cardiaco. La finalità è quindi quella di
validare un modello che preveda molteplici soluzioni terapeutiche per i piccoli
pazienti. Il progetto di ricerca avverrà in collaborazione con il Policlinico
Umberto I in Roma e l’Università Cattolica del Sacro Cuore in Roma.
L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, il più grande
policlinico e centro di ricerca pediatrico in Europa, effettua oltre 1 milione
e 400 mila prestazioni sanitarie all’anno a bambini e ragazzi di tutto il
mondo. In 30 anni di attività, al Dipartimento Medico Chirurgico di Cardiologia
Pediatrica sono
stati effettuati interventi su oltre
12 mila piccoli pazienti, di cui 242 trapianti di cuore e di
cuore/polmone. Nel 2010 è stato realizzato il primo impianto al
mondo di cuore artificiale permanente su un paziente pediatrico. Negli ultimi
tre anni, il Bambino Gesù ha coperto da solo quasi il 50 per cento di impianti di cuori
artificiali pediatrici in Italia.
Fonte: Ufficio Stampa Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Roma