Il Rischio Cardiovascolare nelle Donne
La protezione degli estrogeni finisce con la Menopausa - Quali fattori di rischio (familiari e legati agli stili di vita)
Quali accertamenti ematochimici e strumentali per un check cardiovascolare
Quali espressioni di patologia cardiovascolare nelle donne (anche i sintomi dell'infarto possono essere diversi)
Prof. Francesco Fedele, Policlinico Umberto I, Roma
Quando si parla di rischio cardiovascolare si tende a pensare agli uomini, ma l'infarto, l'ictus e tutte le altre patologie cardiache non sono affatto appannaggio solo del genere maschile e soprattutto dopo la menopausa, quando la protezione ormonale degli estrogeni viene a mancare anche le donne sono a rischio cardiovascolare, soprattutto se alcuni stili di vita - come ad esempio il fumo, un'alimentazione non corretta e la sedentarietà - aumentano i fattori di rischio. Come fare prevenzione allora, quali controlli effettuare, quali segnali non trascurare? Lo abbiamo chiesto al Prof. Francesco Fedele, Direttore del Dipartimento di Scienze Cardiovascolari e Respiratorie del Policlinico Umberto I di Roma che ci ha spiegato che il rischio di patologie cardiovascolari insorge circa una decina di anni prima negli uomini , ma che sopra i cinquantanni anche le donne devono imparare a fare attenzione al loro cuore, e soprattutto devono imparare a prendersene cura fin da giovani evitando quegli stili di vita così pericolosi come il fumo che oggi le vede purtroppo protagoniste in negativo di un fenomeno che negli uomini invece è in controtendenza. Anche l'obesità, l'ipertensione, l'ipercolesterolemia e la sedentarietà sono fattori di rischio importanti che vanno combattuti per evitare di andare incontro ad un evento cardiovascolare anche in giovane età, soprattutto se si è in presenza di una qualche familiarità. Il Professore ci ha spiegato che se si vuole fare una buona prevenzione, oltre naturalmente a modificare gli stili di vita sbagliati è importante sottoporsi periodicamente ad un check cardiovascolare che comprende alcuni esami ematochimici per la valutazione della glicemia, de colesterolo.... e una esame completo che preveda un ECG, un ecocardiogramma e un elettrocardiogramma sotto sforzo per valutare eventuali comportamenti anomali che segnalino un qualche disturbo. E se i sintomi tipici di un infarto come il dolore oppressivo al torace sono ben conosciuti è però bene sapere che nelle donne la sintomatologia può essere più sfumata e diversa, e interessare anche il braccio, i polsi, avere una localizzazione a livello gastrico che talvolta può far ritardare la diagnosi, perciò è bene sempre prima escludere ogni problema cardiaco e poi procedere con gli altri accertamenti gastrointestinali. E da ultimo il Professore invita tutte le donne a prendere l'abitudine - come negli anni hanno imparato ad effettuare periodicamente mammografia e pap test - di programmare anche un controllo per la salute del proprio cuore, perchè la prevenzione di eventi cardiovascolari è altrettanto importante della prevenzione oncologica.
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