Il ruolo dell'Ortodonzia nelle Sindromi Respiratorie dei Bambini
Dai disturbi respiratori semplici (raffreddori frequenti, allergie...) alle apnee notturne l'importanza di un approccio multidisciplinare per valutare il tipo di malocclusione o di crescita non corretta dei mascellari per individuare il tipo di apparecchio più idoneo (espansore, apparecchi funzionali...)
Prof.ssa Paola Cozza, Policlinico Tor Vergata, Roma
Le sindromi respiratorie nei
bambini possono avere le più diverse origini: da problematiche semplici come frequenti
raffreddori o allergie, a tonsilliti ed otiti ricorrenti, da un setto nasale
deviato, fino ad arrivare a condizioni più severe come le apnee notturne che
possono portare a sindromi complesse e sere tali da interessare più distretti.
Fondamentale per trattare correttamente il disturbo è una sinergia fra le
diverse figure professionali perchè solo un approccio multidisciplinare può
garantire al bambino il percorso più idoneo al suo disturbo. Per parlare di
tutto questo abbiamo incontrato la Prof.ssa Paola Cozza, Responsabile
dell'Unità di Ortognatodonzia del Policlinico Tor Vergata di Roma che
ci ha spiegato come sia fondamentale che il bambino sia valutato inizialmente
dal suo pediatra e successivamente dall'ortodontista, dall'otorino e da tutti
gli specialisti che possano intervenire nel trattamento dei disturbi
respiratori per ottenere il risultato più completo iniziando già intorno ai 3/4
anni.
Per tutti quei bambini che hanno una malocclusione associata alla difficoltà a mantenere un sigillo labiale corretto fino ad arrivare anche un debito di ossigeno, il ruolo dell’ ortodonzia è quello di individuare - anche attraverso lo studio radiologico del cranio e della bocca del bambino - il tipo di malocclusione per proporre un apparecchio personalizzato che possa rimodellare le arcate del bambino al fine di migliorare il volume aereo e ottenere - attraverso espansori e/o apparecchi funzionali - un ampliamento del mascellare superiore e un avanzamento della mandibola. Nei casi più gravi poi, in cui vi sia una sindrome da apnee ostruttive nel sonno si può eseguire, in aggiunta alle indagini ortodontiche di routine, una polisonnografia prima di decidere il tipo di trattamento, a seconda se vi sia una mancato controllo muscolare della lingua durante il sonno o una micromandibolia che portano il bambino ad avere continui microrisvegli notturni con stanchezza e a volte scarsa attenzione durane il giorno. Fondamentale resta comunque che il bambino sia seguito in un centro di riferimento dove possano essere prese in considerazione tutte le possibili origini della sindrome respiratoria e dove si possa dare una risposta mirata che preveda la presa in carico della problematica a 360 gradi per ottenere il risultato sia funzionale che estetico alla fine del percorso di cura. |
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