Individuato il meccanismo che induce la chemioresistenza nel tumore ovarico rendendolo di fatto difficile da trattare a livello farmacologico - Messo a punto un farmaco biologico che annulla questo meccanismo e al contempo inibisce la neoangiogenesi tumorale la formazione di nuovi vasi che favoriscono la diffusione di metastasi)
Il tumore all'ovaio, oltre ad essere una tra le forme tumorali più difficili da diagnosticare precocemente, è anche spesso resistente alle chemioterapie, rendendo di fatto più complesso l'iter terapeutico. Ma oggi le cose stanno per cambiare perchè uno studio condotto dall'Istituto Nazionale dei Tumori "Regina Elena" di Roma ha scoperto il meccanismo alla base della chemioresistenza e soprattutto un farmaco in grado di "rompere" questa resistenza, riuscendo al contempo a bloccare la formazione dei neovasi, quelle strade che alimentano il tumore e favoriscono l'insorgenza delle metastasi. Il farmaco fa parte della grande nuova categoria di farmaci biologici o molecolari - la molecola si chiama macitentan - e sarà presto testato sia come monoterapia sia in abbinamento con le chemio tradizionale per approcciare in modo più mirato un tumore che colpisce ogni anno 4.500 donne solo in Italia.