La memoria dipende da una gene, anche da giovani si può dimenticare facilmente, ma si può imparare a ricordare
La perdita di memoria nelle persone anziane può essere sintomo di malattia di Alzheimer, o di demenza vascolare, e va valutata attentamente. Ma non sono solo gli anziani a dimenticare le cose quante volte al giorno ognuno di noi non ricorda dove ha messo gli occhiali, dove ha parcheggiato la macchina o cosa doveva comprare al supermercato. Naturalmente se queste dimenticanze dovessero presentarsi con troppa frequenza ed intensità è comunque bene parlarne con il proprio medico - e cercare di tenere sotto controllo lo stress e l'ansia che spesso sono responsabili di un peggioramento dei vuoti di memoria - ma gli scienziati ci dicono che mediamente arriviamo a "perdere" qualcosa come nove oggetti al giorno, anche se solo per pochi secondi o minuti prima di ricordare dove li avevamo messi. E questo anche in giovanissima età tant'è che per la loro ricerca i medici dell'università di Bonn hanno scelto un campione di 500 persone, sia uomini che donne, intorno ai 25 anni sottoponendoli sia a dei controlli genetici sia a dei test cognitivi. Ebbene il risultato stupefacente è stato che ben il 75% dei ragazzi che tendeva a dimenticare maggiormente oggetti od impegni aveva una particolare mutazione di un gene regolatore della dopamina, il DRD2. A questo si abbina spesso un carattere impulsivo ed ansioso. Ma qualcosa per migliorare la nostra memoria si può fare ed esistono numerosi libri che suggeriscono uno speciale allenamento per la memoria che va dal mettere sempre nello posto gli oggetti che dimentichiamo più facilmente, a fare collegamenti visivi con ciò che dobbiamo ricordare, a non ostinarsi a cercare un determinato oggetto, a volte basta far passare pochi minuti e la nostra memoria ci verrà in soccorso. E poi naturalmente la Brian Gym, la ginnastica per la mente, si fa anche con una sana alimentazione fatta di antiossidanti quindi frutta e verdura, omega 3 che prevengono il declino cognitivo, grandi quantità di acqua, cercando di eliminare invece grassi animali e zuccheri raffinati. Molto importante è dedicare una grande attenzione al sonno, perchè la mancanza di sonno danneggia la memoria e la capacità di apprendere nuove informazione, mentre un sano riposo notturno permette di fissare i ricordi. Anche l'attività fisica, costante e protratta nel tempo, rallenta il declino cognitivo e aiuta nella prevenzione delle malattie degenerative, come pure mantenere attiva la mente leggendo, giocando - magari in giochi di società che permettono anche di socializzare - facendo cruciverba o sudoku, ma anche video giochi e attività sul computer - esistono tra l'altro programmi proprio dedicati all'allenamento della memoria - e imparando poi a svolgere alcune attività usuali in modo diverso in modo da stimolare la concentrazione, come ad esempio scrivere con la mano sinistra o la destra se si è mancini, leggere un testo dallo specchio, declinare l'alfabeto al contrario, muoversi ad occhi chiusi in una stanza cercando di memorizzare dove sono gli oggetti, spostare ciò che abbiamo sulla scrivania per qualche giorno e vedere come reagisce la nostra memoria. Insomma mettere la nostra memoria nelle migliori condizioni di essere allenata e funzionare al meglio e se proprio qualcosa non si trova affidarsi al vecchio proverbio "Casa nasconde ma non ruba" e aspettare che salti fuori all'improvviso dove meno ce lo aspettiamo.