La Rapamicina, usata finora solo nei pazienti sottoposti a trapianto, potrebbe ora essere utilizzata anche negli anziani per migliorare l'attività del sistema immunitario che con gli anni tende a funzionare meno
Nei soggetti anziani il sistema immunitario è meno reattivo tant'è che sono più soggetti alle infezioni e per esempio il vaccino antinfluenzale è meno efficace rispetto ad un soggetto più giovane. Ma adesso è stato scoperto che una molecola già nota in medicina, la rapamicina, somministrata ai pazienti trapiantati per evitare il rigetto, possa giocare un ruolo importante nel rallentare la perdita di efficacia del sistema immunitari e ancora di più, di riattivarlo andando ad inibire la funzione di MTor, un enzima responsabile di molti processi all'interno dell'organismo e lungamente studiato anche per l'implicazione nello sviluppo di cellule tumorali. Uno studio della Stanford University in collaborazione con la Novartis di Siena e di Boston ha preso in esame un gruppo di anziani cui è stata somministrata una dose di rapamicina e ha visto che, rispetto al gruppo che non la aveva assunta, gli anziani trattati avevano sviluppato il 20% di anticorpi in più dopo la somministrazione del vaccino antinfluenzale e nel loro sistema immunitario erano presenti un minor numero di cellule che contrastano l'attivazione del sistema immunitario, rendendo di fatto gli anziani più protetti e più "giovani".