|
|
Nella sede di Santa Marinella dell'Ospedale Pediatrico
Bambino Gesù si è svolta la presentazione del "Lokomat" un robot di
ultima generazione nel campo della neuroriabilitazione nell'età dello sviluppo
per venire incontro alle esigenze di tutti quei bambini con danni cerebrali o
spinali che necessitano di un lungo percorso riabilitativo. La possibilità di utilizzare dei macchinari robotici
all'avanguardia in grado di aiutare il bambino a svolgere le funzioni
motorie come quella del camminare è uno strumento straordinario per affiancare
la fisioterapia tradizionale da sempre cardine di ogni percorso riabilitativo. Un trauma cranico - magari
in seguito ad un incidente o ad una
caduta per i neonati - una paralisi
cerebrale, conseguenze di un ictus o gli esiti di un tumore cerebrale sono condizioni che prevedono un programma
personalizzato di recupero delle funzioni perse e già da tempo alcuni robot
possono essere di supporto al bambino nel riprendere per esempio a camminare
con il ReWalk, o nell'allenare la caviglia con l'AnkleBot, seguendo un
programma che viene impostato sulle esigenze e sulle possibilità del singolo
paziente in modo che gradualmente si possa passare da un'azione svolta in gran
parte dalla macchina che sorregge il movimento del bambino ad un impegno neuro
muscolare sempre maggiore da parte del piccolo paziente che viene monitorato nel tempo da strumenti di
alta precisione come la Gait Analysis in grado di valutare i miglioramenti del
bambino o dell'adolescente e di reimpostare il programma di allenamento. Naturalmente in caso di lesioni spinali gravi il percorso di
recupero non può avere come finalità la ripresa di una funzione ormai compromessa,
ma la neuroriabilitazione è fondamentale per prevenire tutte quelle complicanze
dovute all'immobilità - dalle difficoltà
respiratorie a problemi legati alla vescica o all’alvo neurologico, dalle
infezioni fino alle ulcere da pressione, le cosiddette piaghe da decubito. Fondamentale per una
neurobialitazione personalizzata e mirata è la multidisciplinarietà che
permette ad una equipe di medici formata da neurologi, fisioterapisti, psicologi,
internisti, di seguire tutte le comorbidità di un bambino con danno cerebrale,
approntando per lui il miglior intervento possibile. E se l'avvento della robotica ha rivoluzionato l'approccio
alla neurobialitazione non dobbiamo dimenticare quanto sia importante per un
bambino essere motivato ad affrontare un ciclo di cure che può durare anche
molto a lungo e in questo la possibilità di interagire con i robot che
prevedono la possibilità di visualizzare un avatar sullo schermo attraverso il
quale il bambino cammina, affronta sfide e difficoltà proprio come in video
gioco è l'arma vincente anche da un punto di vista psicologico.
Dott. Enrico Castelli
Responsabile dell'Unità di Neuroriabilitazione dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù Neuroriabilitazione Robotica nell'Età dello Sviluppo Come i Robot di ultima generaziome aiutano in caso di Lesioni Cerebrali (congenite o da traumi) a recuperare funzioni perse come il cammino e in caso di Lesioni Spinali a prevenire i danni d'organo dovuti all'immobilità e alla patologia |
Dott. Maurizio Petrarca
Responsabile del Mar Lab - Analisi del Movimento e Robotica dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù Neuroriabilitazione Robotica nell'Età dello Sviluppo Il Ruolo dell'Analisi del Movimento (Gait Analysis) per una neuroriabilitazione personalizzata in caso di lesioni cerebrali La Tecnologia Robotica (ReWalk, Lokomat, Anklebot) aiuta i bambini a recuperare funzioni perse e ad interagire con il mondo circostante |