Quel che resta di me... Mandateci le vostre storie, le pubblicheremo in questa sezione
Fatemi
uscire da questo corpo, da questo cuore che batte, non batte, che mi metto ad
ascoltare di notte aspettando che il cardioverter parta con la sua scossa. “Sei
ossessionato” dice mia moglie, ma poi si comporta da infermiera, non prendere
freddo, non uscire senza cappello, non
qui non lì… posso mica risponderle male, mi direbbe non alzare la voce che
potrebbe farti male… quello che mi fa male è non poter uscire fuori a godermi
il vento, non poter prendere la legna dalla cantina, non alzarmi all’alba per
portare fuori i cani… quello che i fa
male è che nessuno me lo chiede cosa mi fa male… misurano battiti, frequenze,
infilano cateteri facendo battute per intrattenermi, e pensano che questo sia
sufficiente, prendersi cura delle mie aritmie come se fossero me… “forse
potrebbe farle bene parlare con uno psicologo…” mi ha detto il cardiologo un
giorno che mi sono lasciato sfuggire la frase “sono stanco…” … forse potrebbe
farmi bene dirle perché sono stanco, perché
sia stanco di assecondare le vostre richieste di ablazione quando
nessuno ascolta le mie di richieste… posso avere una crociera di venti giorni
in cambio di una vita da malato? Ne ho diritto? Non lo so, dal momento che
nessuno me lo chiede, d’accordo, neanche io chiedo, ma a chi, a quel frettoloso
primario, o all’assistente spocchioso che crede di sapere tutto lui, o
all’infermiera che se le dico che sono stanco di vivere fra un infarto e un
arresto cardiaco mi spedisce in psichiatria? A chi posso confidare la fatica di
fingere interesse per una vita che non mi appartiene più? A chi interessa
ascoltare in cosa mi sono trasformato e come questa metamorfosi mi abbia reso
un mostro più raccapricciante di Gregor Samsa? O meglio ancora, a chi interessa
sapere che io ho letto la storia di Gregor Samsa?