REFLUSSO GASTROESOFAGEO LE CAUSE E I DIVERSI SINTOMI - LA DIAGNOSI CON L'ANAMNESI E CON INDAGINI (PHMETRIA E GASTROSCOPIA) IL TRATTAMENTO PERSONALIZZATO CON FARMACI, STILI DI VITA E ALIMENTAZIONE AD HOC PROF. GIOVANNI CAMMAROTA, FONDAZIONE POLICLINICO A. GEMELLI IRCCS
Il reflusso gastroesofageo è un disturbo estremamente diffuso che può avere origini diverse, ma che spesso è legato ad alimentazione sbagliata, obesità, posture non corrette dopo i pasti, o anche ad una ernia iatale. La diagnosi è spesso clinica, basata quindi su una attenta anamnesi del paziente e sull'ascolto dei sintomi ma in taluni casi, specie in caso di disturbo persistente, si possono effettuare altre indagini come la phmetria o la gastroscopia. E le terapie farmacologiche vanno sempre affiancate ad una modifica degli stili di vita per evitare che il reflusso possa evolvere in esofago di Barret, una condizione che va monitorata nel tempo per evitare che evolva in una lesione neoplastica. Importante evitare il fai da te assumendo farmaci come antiacidi o gastroprotettori senza prescrizione e soprattutto inquadrare la tipologia di sintomi parlandone con lo specialista. Identificare le cause scatenanti è il primo passo per intervenire correttamente intervenendo su ciò che scatena il reflusso. Il percorso diagnostico va dall’attenta anamensi e analisi dei sintomi ad esami di secondo livello con phmetria o gastroscopia con biopsie. Il ventaglio di opzioni terapeutiche è vario e permette di controllare il disturbo, ma è anche importante modificare alcune abitudini che possono favorire il reflusso. Un capitolo importante è quello dell’alimentazione perché ci sono alcuni cibi con una componente acida che è ben assumere con moderazione. Il reflusso quindi è una condizione che può essere gestita con ottime possibilità di risoluzione ma è importante che ogni paziente segua un percorso personalizzato con interventi mirati. Ne abbiamo parlato con il Prof. Prof. Giovanni Cammarota, Direttore della UOC di Gastroenterologia della Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS e Professore Ordinario di Gastroenterologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore.