Tumore al Polmone: lo screening polmonare nei grandi fumatori Programma multicentrico europeo associando TAC spirale a basso dosaggio con i livelli di biomarcatori per percorsi di prevenzione personalizzati in base al rischio
Ogni anno, in Italia, 34mila pazienti (circa l’80% del totale dei casi) ricevono la diagnosi di tumore del polmone in fase avanzata, quando le possibilità di sopravvivenza sono ridotte. È quindi essenziale mettere in atto strategie per anticipare la diagnosi, in stadi in cui la malattia può essere affrontata con successo con l’intervento chirurgico. Per questo, l’Italia è in prima linea, all’interno di un programma europeo, per reclutare nei prossimi due anni 10.000 forti fumatori (di età pari o superiore a 55 anni, con una storia di fumo di 1 pacchetto al giorno), da inserire in uno studio randomizzato di 24.000 persone, che avrà lo scopo di definire le metodiche ottimali per lo screening polmonare, associando le tecniche più avanzate di TAC spirale a basso dosaggio (low-dose CT scan – LDCT) con i livelli di biomarcatori (attraverso un prelievo di sangue). I medici di famiglia offriranno un contributo decisivo al progetto nell’arruolamento dei partecipanti, grazie al rapporto diretto e costante con i propri pazienti.
Fonte: Ufficio Stampa Intermedia
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Nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto europeo di screening polmonare abbiamo intervistato: Ugo Pastorino, Direttore della Chirurgia Toracica, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori di Milano Claudio Cricelli, presidente SIMG Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie