TUMORI CEREBRALI LA CHIRURGIA PIU’ ALL’AVANGUARDIA GRAZIE ALLA TECNOLOGIA LE NUOVE CONOSCENZE PER METTERE A PUNTO TERAPIE PIU’ EFFICACI PROF. ALESSANDRO OLIVI
I Tumori cerebrali sono neoplasie non troppo frequenti ma importanti per le conseguenze anche funzionali che possono avere e che rappresentano ancora una enorme sfida terapeutica soprattutto nelle forme maligne. Ne abbiamo parlato con il Prof Olivi, Direttore della Neurochirurgia del Policlinico Gemelli. Fra i temi: - Una fotografia dei tumori cerebrali, quindi di quali tipologie e forme parliamo - La DIAGNOSI spesso sono dei tumori che si manifestano solo quando danno sintomi, quindi purtroppo in fase avanzata, ma le novita’ in fase diagnostica sono molte con nuove metodiche di imaging - Nuove frontiere con la biopsia liquida sia per la diagnosi ma anche per il follow up nel tempo e per valutare la risposta alle terapie o la eventuale ripresa di malattia - La CHIRURGIA e in particolare alla Awake surgery cioè la "chirurgia da svegli" per monitorare le funzioni cognitive per coniugare l’ obiettivo oncologico con il Rispetto della funzione - Due concetti emergenti, e cioè CONNECTOMICA E MONITORAGGI ELETTROFISIOLOGICI - cosa sono e come aiutano il chirurgo - Anche gli ULTRASUONI hanno un ruolo nel monitoraggio live, per definire se ci sono residui tumorali e verificare la distanza da strutture vascolari, come vengono utilizzati - Si va sempre più verso la chirurgia mininvasiva e in questo senso LA CHIRURGIA ENDOSCOPICA con nuove vie di accesso meno invasive come le tecniche trans-nasale e trans-mascellare offrono opportunità in più, per quali pazienti e per quali tumori possono essere utilizzate - Le TERAPIE MEDICHE in passato non hanno dato grandi risultati ma anche qui le cose stanno cambiando, si sono scoperti nuovi bersagli, mutazioni driver per terapie specifiche, e anche come utilizzare con maggior successo l’immunoterapia - - Quali trials sono in questo momento più promettenti - L'importanza di un team multidisciplinare oer patologie così complesse, in cui l’anatomopatologo, il chirurgo, l’oncologo dialoghino fra loro per costruire il miglior percorso per il singolo paziente