Approccio Integrato alla malattia di Alzheimer I farmaci sintomatici, cura delle comorbidità, ma anche interventi psicosociali con finalità terapeutiche (visite ai musei ad esempio) per stimolare una risposta cognitiva Il supporto alla famiglia in ogni fase di malattia - I corsi per care giver e assistenti familiari migliorano il coping e attenuano i disturbi del comportamento I consigli per vivere serenamente la quotidianità Prof.ssa Luisa Bartorelli
La gestione della Malattia di Alzheimer non può essere affidata al solo intervento farmacologico - che pure è fondamentale utilizzare per il controllo dei disturbi del comportamento con l'uso di farmaci sintomatici anche se purtroppo ancora una molecola in grado di arrestare il decorso della malattia non è disponibile - ma deve prevedere un percorso integrato con un approccio globale fatto di strategie non farmacologiche come gli interventi psicosociali, il supporto alla famiglia, i corsi per care giver per migliorare la collaborazione del paziente, l'attenzione alle comorbidità del paziente, una cura dell'alimentazione dell'idratazione... tutti fattori che possono migliorare la qualità di vita e possono aiutare a vivere più serenamente la quotidianità. Abbiamo parlato di tutto questo con la Prof.ssa Luisa Bartorelli, Presidente Associazione Alzheimer Uniti Roma onlus e Professore Ordinario di Psicogeriatria alla Cattolica Università di Roma nel corso di un Forum dedicato proprio al corretto approccio alla Malattia di Alzheimer che ci ha spiegato come negli ultimi anni si sia sempre più compreso come sia necessario un allargamento dei luoghi delle cure con risultati terapeutici, ecco allora che è nato "Un museo nel progetto di cura", visite periodiche ai musei perchè la memoria del bello va a colpire alcune aree del cervello e stimola una risposta di tipo emozionale prima e cognitiva poi, stimolando anche le aree deputate al linguaggio che spesso sono compromesse nelle fasi più avanzate di malattia. E' fondamentale infatti mantenere la mente allenata con stimolazione continua e per aiutare i familiari ad intervenire in modo corretto l'Associazione organizza corsi per care giver, un training per familiari e assistenti familiari che in primis calma l'ansia e la depressione di chi assiste, ma si è visto poi avere un miglioramento sul coping del paziante, quindi la capacità di reagire positivamente alla malattia e attenuare anche i disturbi del comportamento migliorando la relazione.
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Altrettanto importante è non trascurare tutte le patologie che possono essere presenti oltre alla Malattia di Alzheimer come ad esempio il diabete, l'ipertensione, la poliartrosi e il dolore, perchè migliorando le condizioni di salute generale anche l'attenzione cognitiva ne trae beneficio. E senza dimenticare il ruolo fondamentale di alimentazione e idratazione, perchè negli anziani lo stimolo della sete non è avvertito, perchè un anziano con demenza ha difficoltà a comunicare, e la disidratazione può rendere il paziente più confuso, mentre l'alimentazione, al di là dell'apporto nutrizionale, può avere un ruolo anche di socialità ed è quindi importante che il momento del pasto sia vissuto con una gestualità e un'attenzione particolare. In conclusione la Professoressa ci regala alcuni preziosi consigli su come gestire la quotidianità, sul come gestire gli episodi di amnesia, su come organizzare la casa (foglietti con alcune indicazioni) e su come aiutare un familiare con declino cognitivo sena però sostituirsi in maniera completa da annullare la sua autonomia.