Chirurgia Plastica e Ricostruttiva oggi
Il ruolo della Chirurgia Ricostruttiva in tutte le patologie in cui il danno estetico
comprometta funzionalità o vita sociale (ustioni, tumori, malformazioni congenite...)
Il confine fra ricostruzione ed estremismi della chirurgia estetica
Anche difetti apparentemente minori (ptosi palpebrale, orecchie a sventola, un naso importante...)
possono creare disagio psicologico e sociale e come tali considerati e trattati
Prof. Nicolò Scuderi, Policlinico Umberto I, Roma
Che cosa è oggi la Chirurgia Plastica e Ricostruttiva? La risposta apparentemente semplice è che la chirurgia ricostruttiva si occupa di recuperare l'estetica e la funzionalità in tutti quei casi in cui sia stata compromessa a causa di un incidente, di un'ustione, di un intervento demolitivo per un tumore o per una malformazione. E sicuramente le tecniche sofisticate oggi a disposizione permettono ricostruzioni estremamente raffinate - l'utilizzo delle cellule staminali e del grasso autologo (quindi dello stesso paziente) sono un patrimonio della chirurgia Plastica ormai da anni - ma troppo spesso si confonde il termine, e il significato, di Chirurgia Plastica con quello di Chirurgia Estetica, chirurgia estrema in alcuni casi, usata per raggiungere quell'ideale di bellezza che in una società estremamente sbilanciata verso l'apparenza ha raggiunto cifre importanti. Ma quale è il limite fra una chirurgia che possa andare incontro ai bisogni anche psicologici di chi soffre un difetto estetico come un disagio personale e sociale arrivando ad avere problemi affettivi e lavorativi e chi invece insegue solo una giovinezza eterna? Lo abbiamo chiesto al Prof. Nicolò Scuderi, Direttore della Scuola di Secializzazione di Chirurgia Plastica e ricostruttiva dell'Università La Sapienza di Roma e Responsabile dell'Unità di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva del Policlinico Umberto I di Roma con cui abbiamo parlato dell'importanza di poter sempre affiancare ad un intervento chirurgico una chirurgia plastica avanzata (pensiamo ad una ricostruzione del seno dopo una mastectomia quanto può restituire qualità di vita ad una paziente) o nel caso di malformazioni congenite che se operate in tempi rapidi (il labbro leporino ad esempio) non comporteranno disagi al bambino. E naturalmente l'esigenza fisica e psicologica di un paziente va sempre valutata in base alle sue prospettive personali, capire come un intervento ricostruttivo potrà cambiare la sua vita, per poter offrire a tutti la possibilità di avere accesso a tecniche sempre più sofisticate. Senza mai dimenticare che difetti apparentemente banali (una ptosi palpebrale, delle orecchie a sventola, un naso importante) possono essere vissuti da ognuno di noi come una malattia e come tali vanno compresi e trattati.
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