Endoscopia Cardiaca (la cardiochirurgia a torace chiuso) L'ultima frontiera della mininvasività per operare il cuore senza toracotomia (riparazione o sostituzione valvole, difetti congeniti, fibrillazione atriale...) I vantaggi per i pazienti e per il chirurgo grazie all'ottica Dott. Emad Al Jaber, Centro Cardiologico Monzino, Milano
L’ultima frontiera della cardiochirurgia è la possibilità di operare il cuore a torace chiuso, quindi senza praticare l’incisione sullo sterno come è sempre avvenuto. Con questa nuova tecnica, l’endoscopia cardiaca, che prevede solo un piccolo taglio di pochi centimetri e permette tempi di recupero ridotti, minor rischi infettivi e una maggiore raffinatezza chirurgica grazie all’ottica che riesce a magnificare il campo operatorio, si riesce ad operare circa il 70% delle patologie cardiache che abbiano indicazione chirurgica - la riparazione o sostituzione delle valvole (mitrale, aortica, tricuspide), i difetti congeniti operati in età adulta, la fibrillazione atriale che richieda un’ablazione… - e può essere utilizzata sia per pazienti giovani - perché non va sottovalutato anche l’aspetto psicologico di non dover convivere per sempre con la cicatrice che ricorda l’intervento - sia per pazienti anziani e fragili che dal minor traumatismo operatorio traggono immensi benefici. Per conoscere meglio l’endoscopia cardiaca abbiamo incontrato il Dott. Emad Al Jaber, Cardiochirurgo dell’Unità di Cardiochirurgia -Sviluppo iniziative del Centro Cardiologico Monzino di Milano che ci ha spiegato i vari passaggi della nuova tecnica endoscopica e ci ha mostrato le varie fasi di un intervento per la sostituzione delle corde tendinee in una valvola mitralica.
Il video contiene immagini di un intervento chirurgico
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