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L'84% di chi adotta una dieta vegetariana nel tempo tende ad abbandonarla mentre un nuovo approccio, il "riduci-carne" può essere l'approccio migliore per ridurne l'approccio progressivamente (soprattutto della carne rossa)


Sulla scorta di tanti studi e tante ricerche che indicano nel consumo di carne (soprattutto di carne rossa e soprattutto in grandi quantità) legato allo sviluppo di malattie cardiovascolari ed oncologiche molte persone decidono di passare ad un regime vegetariano ( o ancor più vegano che esclude anche il consumo di uova, latticini...) ma da indagini svolte dal  Humane Research Counci britannico risulta che ben l'84% nel tempo tende ad abbandonare la scelta considerando la rinuncia troppo gravosa. Ed ecco allora che sta prendendo sempre più piede una nuova tendenza quella dei "reducetariani" invece che vegetariani, persone cioè che progressivamente riducono il consumo di carne a poche volte a settimana e soprattutto che quando la consumano tendono a privilegiare carni bianche e di allevamento al pascolo o in terra piuttosto che in allevamento o batteria. la riduczione può essere sia nella quantità di carne ogni volta che la si mangia sia nel numero di volte a settimana in cui si consuma. E con questo approccio si vedono molti meno abbandoni e la possibilità di una alimentazione più sana nel tempo.
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