Spondiloartriti: riconoscerle precocemente per trattarle correttamente Le forme assiali e periferiche, radiologiche e non radiologiche L'inquadramento del paziente per le terapie mirate I nuovi farmaci con bersaglio le molecole pro infiammatorie
Un mal di schiena che persiste per settimane o mesi, con dolore notturno e rigidità mattutina, oppure dolore e gonfiore alle articolazioni periferiche degli arti, potrebbero essere i campanelli d’allarme di una spondiloartrite, patologia infiammatoria immunomediata, spesso riconosciuta con grande ritardo, in Italia mediamente intorno ai 7 anni. Un ritardo grave e dannoso perché oggi, con una diagnosi tempestiva i pazienti possono beneficiare di terapie mirate, efficaci, che colpiscono i bersagli pro infiammatori come l’interleuchina 17 e prevengono così danni e disabilità. Una maggiore informazione al paziente, il reumatologo come figura di riferimento e centri dedicati come le early spa clinic sono i pilastri intorno ai quali costruire il cosiddetto patient journey, il percorso del paziente, per migliorare prognosi e qualità di vita. Abbiamo parlato di tutto questo con: Antonio Marchesoni, Reumatologo. Responsabile dell'Unità Operativa Semplice Artrite Croniche Sieronegative del Gaetano Pini, Milano Antonella Celano, Presidente APMARR (Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare)
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