I Disturbi del Comportamento Alimentare
Non solo Anoressia e Bulimia ma anche Bing Eating, Ortoressia, Vigoressia
Cosa nascondono e come si manifestano - Il ruolo della famiglia e il percorso terapeutico
Prof. Camillo Loriedo
I disturbi del comportamento alimentare sono un disagio in costante aumento, le ragazze iniziano ad avere problemi sempre più giovani - una iperselettività di cibi è una prima forma di disturbo - e il fenomeno comincia a riguardare anche i ragazzi, segno che il disagio corporeo che si esprime attraverso il rapporto con il cibo è espressione di un disagio ben più profondo che coinvolge il mondo dei sentimenti e delle emozioni e i rapporti familiari. Parliamo di disturbi del Comportamento Alimentare con il Prof. Camillo Loriedo, Direttore dell'Unità di Psichiatria e Disturbi del Comportamento Alimentare del Policlinico Umberto Primo di Roma, uno fra i pochi centri pubblici in Italia dove è possibile il ricovero delle ragazze nei casi più gravi, che ci spiega che fra i disturbi , oltre alla Anoressia, il rifiuto del cibo che porta ad una magrezza estrema, che è la più conosciuta e anche la più "visibile" delle forme di disturbo del comportamento alimentare, in forte aumento è la Bulimia, quel mangiare compulsivo che spesso si conclude con il vomito e che porta danni anche da un punto di vista fisico quanto se non di più dell'anoressia, e poi c'è il Binge Eating quel mangiare senza controllo che come conseguenza ha spesso obesità importanti che spesso si trattano con la chirurgia senza risolvere però il problema di fondo, e poi una forma sfumata e difficile da diagnosticare, l'Ortoressia che spesso precede l'anoressia, cioè un'attenzione eccessiva al mangiar sano, a contare le calorie, ad escludere tutti quei cibi ritenuti dannosi - grassi, zuccheri... - fino ad arrivare alla Vigoressia, fenomeno che interessa soprattutto i ragazzi e che si manifesta con un'attenzione ossessiva alla forma fisica. Importante in ogni caso è che il disturbo venga intercettato precocemente in famiglia, e il Professore ci spiega quali sono i primi segnali di disagio che si possono cogliere, per poter avviare poi un lungo percorso di recupero che coinvolga tutta la famiglia perchè non basta recuperare un'alimentazione normale per superare il dolore che un disturbo del genere esprime, va indagata la difficoltà esistenziale, l'incapacità di esprimere emozioni e sentimenti in modo naturale che porta a manifestarle con l'espressività corporea e va aiutata la ragazza ad abbandonare gli eccessivi sensi di colpa e a vincere la scarsa autostima per poter pian piano riappropriarsi non solo del rapporto con il cibo ma del rapporto con se stessa e la vita.
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