Il "Social EGG Freezing", la congelazione degli ovuli in età giovanile, si diffonde sempre di più per una maternità in età avanzata con migliori possibilità di portare a termine la gravidanza
L'età in cui una donna comincia a programmare una gravidanza si sta spostando sempre più avanti, mediamente intorno ai 30, 35 anni, ma anche oltre i 40 anni si tenta, a volte purtroppo non riuscendo a portare a termine la gravidanza, di diventare mamme. E sempre più donne giovani stanno mettendo in atto quello che viene chiamato il "social egg freezing" cioè il congelamento degli ovuli in età giovanile per poterne usufruire più avanti quando le condizioni sociali, economiche e sentimentali saranno compatibili con una gravidanza. La procedura era inizialmente utilizzata per offrire a donne che dovevano affrontare terapie oncologiche in giovane età non fossero poi escluse da un percorso di maternità negli anni successivi, ma adesso sono sempre più le giovani che non potendo o non volendo affrontare una gravidanza negli anni in cui gli ovociti sarebbero nelle condizioni migliori decidono di congelarli. Il procedimento prevede una stimolazione ovarica in seguito al quale vengono prelevati gli ovociti, congelati con la vitrificazione che solitamente permette la sopravvivenza del 95% degli ovuli che verranno conservati in azoto liquido fino al momento dell'utilizzo. La possibilità poi di una gravidanza con fecondazione in vitro sono mediamente intorno al 60%, e molto dipende sia dal momento in cui sono stati prelevati gli ovociti sia dall'età della donna al momento della fecondazione.