Medicina basata sull'evidenza o medicina personalizzata?
Come conciliare le linee guida con l'unicità dei pazienti - Metanalisi e studi randomizzati
L'importanza di conoscere il paziente per una cura "su misura"
Prof. Salvatore Giaquinto
Negli ultimi decenni, a partire dagli Anni Novanta precisamente, la medicina è stata rivoluzionata da un approccio nuovo, la cosiddetta Evidence Based Medicine, cioè la medicina basata sull'evidenza, che ha sgombrato il campo da tutte le teorie non verificate e non scientificamente provate. Un approccio positivista che ha portato alla creazione di linee guida e protocolli internazionali che ormai sono imprescindibili dal concetto stesso di cura, Ma ultimamente si sta sempre più rivalutando la medicina personalizzata, anche grazie alle nuove tecnologie che offrono lo studio del profilo genomico, dei fattori di rischio individualizzato... come conciliare queste due anime, queste due esigenze? Lo abbiamo chiesto al Prof. Salvatore Giaquinto, neuropsichiatra, che ci ha spiegato come la medicina basata sull'evidenza sia caratterizzata da metanalisi (quindi la comparazione di più studi su uno stesso tema) e dagli studi randomizzati (quindi con un campione diviso in due gruppi in cui al primo viene dato ad esempio un nuovo farmaco e al secondo un placebo), studi che poi vengono pubblicati e in base ai quali le linee guida vengono aggiornati. Un approccio scientifico e rigoroso che però non tiene conto dell'unicità di ogni paziente, delle sue comorbidità, dei fattori di rischio, del suo stile di vita, tutte variabili che invece è giusto prendere in considerazione per riuscire a costruire una terapia individualizzata (si parla di tayloring dall'inglese taylor - sarto - per intendere che la cura deve essere costruita sartorialmente sulle "misure" del paziente") perchè solo così si potrà garantire un percorso realmente giusto per quella persona. Anche per non correre il rischio di esclusione di alcuni pazienti da uno specifico protocollo solo perchè il suo profilo non rientra nel profilo del campione preso in esame. perchè non si deve mai dimenticare che l'obiettivo primario della medicina deve essere curare la persona e non l'organo, con tutta la sua complessità ed unicità.
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