Riabilitazione per Stomie Intestinali e Vescicali
Per quali patologie è necessaria una stomia e per quanto tempo
Il ruolo della Riabilitazione: come imparare a gestire fisicamente e psicologicamente una stomia nel quotidiano Complicanze e problemi che possono insorgere nel tempo
Prof. Filippo La Torre
La chirurgia addominale - soprattutto nei casi di tumore del colon retto in fase avanzata o nei caso di patologie infiammatorie come il Morbo di Chron - comporta il ricorso ad una stomia, provvisoria nel caso si possa nel giro di qualche mese recuperare una funzione naturale dell'intestino - o definitiva. Questo naturalmente comporta una riabilitazione, fisica e psicologica, per imparare a convivere con una enterostomia (ma anche con una urostomia nel caso di tumori vescicali in cui non sia possibile ricorrere alla ricostruzione di una neovescica) che insegni come mantenere pulita la ferita, come non andare incontro a complicanze e come non vivere la stomia, che pure è una condizione fortemente invalidante, come un motivo per chiudersi in sè e rinunciare alla socialità. Parliamo di tutto questo con il Prof. Filippo La Torre, Direttore del Centro Riabilitazione Stomizzati e Incontinenti del Policlinico Umberto Primo di Roma che ci parla della possibilità di imparare la pulizia periodica dell'intestino che evita l'utilizzo continuo del sacchetto, dei nuovi materiali per i sacchetti e le placche che si adattano alle diverse esigenze dei pazienti, dell'importanza di un percorso di riabilitazione per imparare quelle semplici manovre quotidiane che consentono di mantenere intatta la cute e pulita la stomia per evitare di andare incontro ad infiammazioni dermatiti, necrosi e altre complicanze che se trascurate possono portare ad un nuovo intervento chirurgico. Il professore ci parla anche dell'importanza del ruolo dei care giver, chiunque si prenda cura del paziente e lo aiuti e gestire quotidianamente le procedure necessarie e ricorda quanto sia fondamentale poter garantire un'assistenza domiciliare a chi non sia in grado di recarsi presso gli ambulatori per i controlli. Il sostegno psicologico è poi una tappa imprescindibile per far sì che chiunque debba convivere per pochi mesi o più a lungo con una stomia non si senta solo ed isolato e di quanto sia utile il confronto e il conforto che viene dagli incontri fra pazienti che condividono le stesse problematiche e che possono dare preziosi consigli a chi affronta i primi disagi di un'esperienza impegnativa e complessa. Per far sì che una stomia non diventi motivo di isolamento sociale e depressione come purtroppo a volte accade se un paziente è lasciato solo con la gestione fisica e psicologica di un intervento sicuramente meno gravoso di un tempo ma pur sempre invalidante.
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