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ANEURISMI  CEREBRALI: LE  TECNICHE   NON  CHIRURGICHE  di  NEURO RADIOLOGIA INTERVENTISTICA  PER  LA  RIPARAZIONE  SIA  IN  CASO  DI  ROTTURA  SIA  QUANDO  L'ANEURISMA  E' ANCORA  INTEGRO
Prof. ALESSANDRO  PEDICELLI, Unità di Radiologia Interventistica, Fondazione Policlinico A. Gemelli IRCCS


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Gli aneurismi cerebrali sono malformazioni vascolari congenite, dilatazioni delle arterie del cervello,  il cui rischio maggiore è che si possano rompere dando origine ad emorragie cerebrali che possono mettere a repentaglio la vita stessa del paziente. I fattori di rischio possono essere ipertensione,  fumo di sigaretta e  familiarità. Oggi possono essere trattati con tecniche mininvasive di neuroradiologia interventistica percutanea (con delle sonde introdotte dall’inguine)che evitano il ricorso alla chirurgia classica, e questo sia quando fortunatamente si è individuato l’aneurisma ancora integro sia invece in urgenza quando è avvenuta una emorragia.
Ne abbiamo parlato con il Prof. Alessandro Pedicelli,  Direttore UOS Neuro Radiologia Interventistica, Fondazione Policlinico A. Gemelli IRCCS che ci ha spiegato come si interviene nei due casi:
Se l’aneurisma è integro e non si è rotto si può trattare con una tecnologia che utilizza degli stent metallici introdotti per via percutanea sul vaso dove nasce l’aneurisma.Rilasciandoli nel vaso gli stent lavorano in modo che venga modificato il flusso sanguigno all’interno dell’aneurisma così che questo si coagula spontaneamente e guarisce definitivamente.
Se l’aneurisma si è rotto con emorragia cerebrale va trattato in urgenza con una sonda portata all’interno dell’aneurisma. Qui vengono rilasciate delle spirali di metallo che riempiono la sacca aneurismatica chiudendola in modo che non possa più sanguinare.
Tecniche estremamente innovative e sofisticate che hanno bisogno di un equipe multidisciplinare, di un centro di riferimento e di grande tempestività soprattutto in caso di interventi in emergenza.

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