Angina: nuovo approccio "a diamante" Paradigmi terapeutici personalizzati - Non solo il controllo del dolore toracico ma l'attenzione alle caratteristiche del singolo paziente e della patogenesi (l’aterosclerosi, lo spasmo coronarico o le alterazioni del microcircolo) Prof. Roberto Ferrari (Università di Ferrara)
Angina: dolore al torace, talvolta esteso al collo e alle braccia, ogni qual volta si sforza il cuore (salire le scale o fare una camminata a passo veloce). Patologia diffusa (in 10 anni +36% di casi fra gli uomini e +16% fra le donne in Italia) e che preoccupa molto il paziente. Si parla di angina stabile quando il dolore compare dopo sforzo e regredisce con i farmaci e angina instabile quando compare anche a riposo e può rappresentare un maggior rischio di evento coronarico. Le terapie fino ad oggi erano divise fra farmaci di prima e seconda scelta (betabloccanti i primi, ivibrandina, ranolazina... i secondi) ma da oggi qualcosa cambia perchè anche nell'approccio all'angina si deve parlare di un paradigma di cura personalizzato, che tenga conto delle causa che ha portato all'angina (aterosclerosi, spasmo coronarico, alterazioni del microcircolo)per intervenire sia sullo stile di vita sia sul profilo farmacologico andando ad eliminare il dolore ma facendo anche prevenzione di eventi cardiovascolari maggiori. Ne parliamo con il Prof. Roberto Ferrari, Direttore della Cardiologia e del Dipartimento di Scienze Mediche dell'Università di Ferrara, primo autore dell'articolo -A "diamond" approach to personalized treatment of angina - pubblicato sulla rivista Nature Reviews che ci spiega come sia fondamentale scegliere i farmaci in base alle caratteristiche del paziente per andare ad individuare i farmaci più efficaci ma che abbiano anche minor effetti collaterali, andando in alcuni casi a combinare più molecole per un effetto sinergico.
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