DBS (Deep Brain Stimulation) Stimolazione Cerebrale Profonda
In cosa consiste e per quali patologie può essere utile nel controllo dei sintomi:
Parkinson, sclerosi multipla, tremori senili, post-ictus (mano talamica, distonie...)
distonie post trauma o connate dei bambini, sindrome della Tourette, cefalea a grappolo
disturbo ossessivo-compulsivo, depressione...
Il futuro utilizzo nella patologie autoimmuni, in gastroenterologia, nel controllo del dolore cronico...
Prof. Angelo Franzini, Istituto Neurologico Carlo Besta, Milano
L'applicazione di alcuni elettrodi in determinate aree del cervello, collegati ad uno stimolatore, può aiutare nel controllo dei sintomi di molte malattie neurologiche e non solo, dal momento che pur essendo nato come trattamento per i pazienti affetti da Malattia di Parkinson resistenti ai farmaci negli ultimi anni ha trovato applicazione in moltissimi campi con la possibilità di affrontare patologie fra le più varie come cefalea a grappolo, tremori post ictus, sindrome della Tourette, disturbo ossessivo compulsivo, depressione, distonie e molte altre. Per conoscere meglio la tecnica e capire in quali patologie - e in quali pazienti - può essere utile abbiamo intervistato il Prof. Angelo Franzini, Direttore dell'Unità di Neurochirurgia III all'Istituto Neurolgico Carlo Besta di Milano che ci ha spiegato che gli elettrodi vanno posizionati nell'area del cervello interessata dalla specifica patologia e che la risposta del paziente può essere immediata ma che il miglioramento si ottiene nel giro di 6-12 mesi e che in alcuni casi basta spegnere lo stimolatore per ritornare alla condizione iniziale, come ad esempio nel caso dei tremori da Parkinson dal momento che la stimolazione agisce sui sintomi e non è terapeutica - ma in alcune patologie come ad esempio la cefalea a grappolo anche dopo lo spegnimento dello stimolatore le crisi rimangono assenti o sono di intensità estremamente più lieve e quindi sopportabile. Fra le tante applicazioni le più utilizzate al momento sono:
ma in futuro sono previste applicazioni anche in malattie non strettamente neurologiche come ad esempio malattia di origine autoimmune in particolare le malattie del tratto gastrointestinale come il Morbo di Chron e la Rettocolite Ulcerosa, o tutte quelle patologie legate al sistema neurovegetativo. Con il Professore abbiamo parlato anche del paziente tipo che può ricevere un impianto di stimolazione profonda e se età o comorbidità siano un limite, e abbiamo scoperto che anche in età molto avanzata la stimolazione può avere un ruolo importante per migliorare la qualità di vita di pazienti altrimenti destinati a non potersi alimentare - in caso di tremori alla bocca - o a muovere o comunque a perdere la loro autonomia. |
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