Approvata anche in Italia una nuova molecola per il trattamento dei fibromi uterini: riduce il volume del fibroma, riduce il sanguinamento e di conseguenza l'anemia e può ritardare od escludere l'intervento chirurgico
I fibromi, tumori benigni dell'utero, sono una patologia estremamente frequente nell'età perimenopausale, ma possono presentarsi anche in età più giovanili con gravi conseguenze sulla qualità di vita delle donne colpite per il sanguinamento abbondante per la conseguente anemia e astenia, per i dolori addominali che spesso si hanno durante i giorni delle mestruazioni e non solo, per le difficoltà ad avere rapporti sessuali... Fino ad ora il trattamento standard in caso di fibromi era la chirurgia, più o meno conservativa in base all'età e ad altri fattori e alcuni farmaci che però avendo numerosi effetti collaterali simili a quelli della menopausa non sono mai stati benaccetti. Ora l'arrivo di questa nuova molecola, Ulipristal, appartenente alla categoria dei Modulatori Selettivi del recettore del progesterone già ampiamente utilizzata in tutta Europa consente di ridurre il sanguinamento già dopo una settimana in oltre il 90% delle donne con conseguente ripristino dei valori di emoglobina e scomparsa dell'anemia, di ridurre il volume dei fibromi e dell'utero con evidente sollievo e con la possibilità di procrastinare o addirittura evitare l'intervento chirurgico.