Chirurgia Mininvasiva per l'Asportazione della Tiroide
(per un tumore o un gozzo...) per preservare le strutture nervose e le paratiroidi
Le nuove Terapie Sostitutive dopo l'intervento per stabilizzare i livelli ormonali
Il futuro nelle cellule staminali mesenchimali del derma in grado di produrre ormoni tiroidei
Prof. Celestino Pio Lombardi, Policlinico Agostino Gemelli, Roma
La medicina e la tecnologia sono sempre più strettamente legate per fornire soluzioni che migliorino la qualità di vita del paziente e per consentire un approccio innovativo alle patologie più varie. Nel corso del Congresso della Società Europea di Organi Artificiali si è parlato di tutto ciò che oggi - e domani - potrà ulteriormente rivoluzionare le terapie e le metodiche chirurgiche e noi per approfondire queste tematiche abbiamo intervistato il Prof. Celestino Pio Lombardi, Direttore dell'Unità di Chirurgia Endocrina al Policlinico Agostino Gemelli di Roma e Presidente del Congresso che ci ha parlato di organi artificiali, sia arti bioingegnerizzati in grado di sostituire la funzione in modo sempre più sofisticato, sia protesi cardiache, o soluzioni innovative per fegato e pancreas, sia organi ibridi e membrane in grado di "proteggere" la struttura degli organi in caso ad esempio di trapianto di isole pancreatiche. Un capitolo importante è stato naturalmente dedicato alle cellule staminali che sempre più stanno acquisendo un ruolo di primo piano nella medicina di oggi e il Professor Lombardi ci racconta una sperimentazione estremamente interessante a proposito della tiroide, una ricerca che utilizza cellule staminali mesenchimali del derma dello stesso paziente (quindi senza rischio di rigetto) che siano in grado col tempo di produrre ormoni tiroidei per essere poi reimpiantate in tutti quei pazienti che abbiano subito l'asportazione chirurgica della tiroide per un tumore o un gozzo. E mentre lo studio sulle cellule staminali va avanti le soluzioni per le patologie tiroidee oggi - patologie in forte aumento, che colpiscono soprattutto donne anche di giovane età - sono comunque all'avanguardia dal momento che per alcune patologie benigne i farmaci sono in grado di controllare il disturbo e la chirurgia proposta è di tipo mininvasivo con cicatrici estremamente ridotte con la possibilità di avere a disposizione per la terapia ormonale sostitutiva farmaci in formule sempre più avanzate e tollerabili con soluzioni o compresse per ottimizzare la produzione ormonale. Valutare i fattori di rischio - familiarità, carenza di iodio, radiazioni - e controlli mirati possono portare ad una diagnosi precoce perché un nodulo inferiore ai 3 centimetri consente una chirurgia conservativa e come dicevamo mininvasiva. Il Professore ci mostra poi le fasi di un intervento tipo di asportazione della tiroide, mostrandoci i passaggi più delicati in cui si va ad asportare l'organo ed eventualmente alcuni linfonodi risparmiando il nervo ricorrente fondamentale per la fonazione e la respirazione e le paratiroidi, ghiandole legate alla produzione del paratormone, regolatore del livello di calcio nel sangue. E in conclusione il Professore ci ricorda che dopo un intervento alla tiroide si può riprendere una vita assolutamente normale con la possibilità anche di portare a termine una gravidanza.
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