Nasce la prima Biobanca Nazionale SLA, Sclerosi Laterale Amiotrofica Potrà contenere fino a 380.000 campioni biologici: uno strumento essenziale per rafforzare la ricerca sulla SLA in Italia Un progetto Fondazione Gemelli, AISLA, XBiogem e Selex
Per la prima volta in Italia i ricercatori impegnati nella lotta alla SLA, Sclerosi Laterale Amiotrofica, patologia oggi inguaribile che colpisce oltre 6000 italiani, potranno contare sulla prima biobanca per la conservazione dei tessuti biologici necessari alla ricerca dedicata alla SLAeaperta a tutti gli scienziati nel mondo. La Biobanca Nazionale SLA è stata inaugurata a Roma da AISLA, Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, dalla Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e da XBiogem alla presenza del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. In questa giornata, in cui in tutto il mondo si celebra la speranza di cura per la SLA, il Presidente Conte ha scelto di dedicare tempo e spazio a chi vive quotidianamente la sfida della malattia, incontrando i pazienti con SLA ospiti del NeMO, NeuroMuscular Omnicentre, il Centro Clinico che da oltre 10 anni è dedicato esclusivamente alla presa in carico specialistica delle persone con malattie neuromuscolari. La Biobanca Nazionale SLA è una struttura situata al Policlinico Gemelli di Roma e sarà gestita da XBiogem, (Biorep Gemelli Biobank), società nata dalla collaborazione tra Policlinico Gemelli e BioRep, il Centro di Risorse Biologiche del Gruppo Sapio. Comprende 10 contenitori per la crioconservazione a vapore d’azoto a temperature comprese tra -20°C e i -190°C. I contenitori possono conservare fino a 380.000 campioni biologici di persone con SLA, tra tessuti, campioni di sangue etc. La Biobanca è stata pensata non solo per poter ricevere e stoccare i campioni biologici dai centri di ricerca, secondo criteri standard ottimali per la ricerca scientifica, ma anche per poterli condividere e inviare ai ricercatori che ne fanno richiesta. Sarà stilato un catalogo con i campioni stoccati, consultabile dagli scienziati italiani e stranieri e potrà essere gestito anche l’invio dei tessuti ai centri di ricerca, sempre nel rispetto dei criteri di corretta conservazione dei campioni. La disponibilità di campioni biologici di persone affette da SLA, raccolti secondo standard internazionali e nel rispetto delle norme sulla privacy (i campioni sono catalogati in modo anonimo) è fondamentale per condurre ricerche scientifiche su questa patologia, per verificare in vitro sia la reazione a test con nuove molecole, sia la possibilità di identificare marker della patologia. Ad oggi, infatti, nonostante gli enormi passi avanti fatti dalla ricerca negli ultimi venti anni, le cause della SLA sono sconosciute e non sono ancora state trovate cure risolutive. La SLA è una malattia neurodegenerativa che porta alla progressiva perdita di forza muscolare e in alcune forme può portare alla morte nel giro di un anno dalla diagnosi
Fonte: Ufficio Stampa Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli, Roma
Nel corso della inaugurazione della Biobanca abbiamo intervistato: Mario Sabatelli, direttore clinico dell’area adulti del Centro clinico NeMO di Roma Giovanni Scambia, direttore scientifico della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS
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