BPCO: conoscerla, riconoscerla dai sintomi, curarla con terapie combinate 3 % di italiani ne soffrono ma pochi pazienti seguono le terapie Il fumo fattore di rischio principale - L'importanza di una diagnosi precoce Terapie combinate e personalizzate per evitare riacutizzazioni e disabilità Il ruolo della ricerca per mettere a punto farmaci e combinazioni terapeutiche sempre più efficaci che migliorino aderenza e qualità di vita
La BPCO bronco pneumopatia cronico ostruttiva si appresta a diventare la terza causa di morte a livello mondiale, e solo in Italia colpisce il 3% della popolazione, ma nonostante questo è una patologia poco conosciuta dalla popolazione generale e gli stessi pazienti non sono consapevoli dell’importanza di seguire con costanza le terapie, tant’è che l’aderenza terapeutica si ferma al 62% , nonostante oggi siano a disposizione farmaci, usati anche in combinazione, che possono prevenire le riacutizzazioni e la disabilità conseguente a sintomi come tosse, dispnea, difficoltà a compire semplici gesti quotidiani come vestirsi o salire le scale. E’ quindi essenziale che la popolazione sopra i 40 anni, soprattutto i fumatori dato che il fumo di sigaretta è il primo fattore di rischio per lo sviluppo di BPCO, conoscano i campanelli d’allarme da non trascurare per intervenire tempestivamente ed impedire la progressione di malattia. Un ruolo importante lo riveste anche il medico di medicina generale che segue il paziente nel quotidiano e può intercettare precocemente la patologia, gestire eventuali comorbidità soprattutto nella terza età e spiegare al paziente che la BPCO come tutte le malattie croniche richiede un’assunzione continua del tempo dei farmaci. Offrire ad ogni singolo paziente una strategia terapeutica personalizzata è il primo obiettivo da raggiungere e la ricerca negli anni ha messo a punto combinazioni terapeutiche sempre più efficaci, come ad esempio la triplice terapia che in selezionati pazienti è in grado di ridurre i sintomi, migliorare la funzionalità olmonare e di conseguenza la qualità di vita. Dicevamo che la BPCO nonostante la diffusione è poco conosciuta, ha un importante ritardo diagnostico e spesso non viene curata adeguatamente, e per fotografare la conoscenza e la gestione della BPCO GSK e Doxapharma hanno svolto due ricerche distinte, sia sulla popolazione generale sia sui pazienti da cui emergono numerosi dati che potranno essere utilizzati dai clinici per migliorare i percorsi diagnostico terapeutici assistenziali dei pazienti con BPCO.
Cliccare su 1080p per vedere il Video in Full HD Cliccare sul rettangolo in basso a destra per lo Schermo Intero
Per presentare i dati emersi dalla ricerca GSK Doxapharma è stata organizzata una conferenza stampa nel corso della quale abbiamo intervistato: Francesco Blasi - Professore Ordinario di Pneumologia - Università degli Studi di Milano Gabriella Levato - Medico di Medicina generale, FIMMG Lombardia Gadi Schoenheit - Vice President Doxapharma Andrea Rizzi - Direttore Medico Area Respiratoria GSK Italia