Cellule staminali per riparare il cuore di chi non può sottoporsi
ad interventi di stent o bypass
Studio italiano del Cardiologico Monzino
E’ stato avviato lo studio Recardio, il primo ad utilizzare le cellule staminali per riparare il cuore sofferente di pazienti che non possono più sottoporsi a intervento di stent o bypass.
Obiettivo dello studio, guidato dal Dott. Giulio Pompilio, cardiochirurgo e direttore del Laboratorio di Biologia vascolare e Medicina Rigenerativa, è di curare il cuore con cellule staminali che vengono prelevate dal sangue midollare dello stesso paziente e iniettate nelle zone del cuore carenti di ossigeno ma ancora vitali.
La novità è anche nella procedura, eseguita dal Dott. Corrado Carbucicchio, responsabile dell’Unità di Terapia Intensiva Ventricolare: senza chirurgia, senza ferite, senza traumi, le cellule staminali raggiungono i tessuti cardiaci attraverso un catetere che, inserito in un’arteria periferica, raggiunge il cuore seguendo lo stesso percorso della circolazione.
Lo studio, interamente messo a punto dal Centro Cardiologico Monzino, è stato approvato dall’Istituto Superiore di Sanità e finanziato dal Ministero della Salute e si avvale della collaborazione con il “Laboratorio di Terapia Cellulare Stefano Verri” dell’Ospedale San Gerardo di Monza, che si occupa di selezionare le cellule staminali del paziente e prepararle secondo sistema GMP (Good Manufacturing Practice), uno standard certificato di qualità.
Attualmente sono due i pazienti trattati e ad oggi presentano buonecondizioni cliniche: il loro decorso post-intervento sta proseguendo bene e risponde alle aspettative dei medici.
Fonte: Ufficio Stampa Centro Cardiologico Monzino, Milano
Obiettivo dello studio, guidato dal Dott. Giulio Pompilio, cardiochirurgo e direttore del Laboratorio di Biologia vascolare e Medicina Rigenerativa, è di curare il cuore con cellule staminali che vengono prelevate dal sangue midollare dello stesso paziente e iniettate nelle zone del cuore carenti di ossigeno ma ancora vitali.
La novità è anche nella procedura, eseguita dal Dott. Corrado Carbucicchio, responsabile dell’Unità di Terapia Intensiva Ventricolare: senza chirurgia, senza ferite, senza traumi, le cellule staminali raggiungono i tessuti cardiaci attraverso un catetere che, inserito in un’arteria periferica, raggiunge il cuore seguendo lo stesso percorso della circolazione.
Lo studio, interamente messo a punto dal Centro Cardiologico Monzino, è stato approvato dall’Istituto Superiore di Sanità e finanziato dal Ministero della Salute e si avvale della collaborazione con il “Laboratorio di Terapia Cellulare Stefano Verri” dell’Ospedale San Gerardo di Monza, che si occupa di selezionare le cellule staminali del paziente e prepararle secondo sistema GMP (Good Manufacturing Practice), uno standard certificato di qualità.
Attualmente sono due i pazienti trattati e ad oggi presentano buonecondizioni cliniche: il loro decorso post-intervento sta proseguendo bene e risponde alle aspettative dei medici.
Fonte: Ufficio Stampa Centro Cardiologico Monzino, Milano