Tumore del collo dell'utero: Isterectomia Radicale Nerve Sparing (nei casi di malattia non al primo stadio) per preservare le fibre nervose che governano le funzioni vescicali intestinali e sessuali ed evitare le complicanze a carico della pelvi Prof. Francesco Raspagliesi, Istituto Nazionale dei Tumori, Milano
Il tumore della cervice uterina (anche detto del collo dell'utero) ha beneficiato negli anni della possibilità di una diagnosi precoce grazie al Pap Test e ancora di più negli ultimi tempi in virtù dell'introduzione del test virale per la tipizzazione dell'HPV papilloma virus responsabile della gran parte dei tumori uterini. E in caso la lesione cancerosa venga individuata precocemente è possibile intervenire chirurgicamente in modo conservativo. Ma nel caso la malattia venga diagnosticata in una fase più avanzata si rende necessario un intervento più radicale, l'isterectomia radicale appunto, che non si limita all'esportazione dell'utero ma necessita di una bonifica più radicale facendo di fatto ricorso ad una chirugia addominale e non più solo ginecologica. Ma negli anni questo tipo di intervento portava con sè gravi conseguenze a livello delle funzioni vescicali, intestinali e sessuali pechè l'obiettivo primario del chirurgo era quello di rimuovere tutta la malattia tumorale e in taluni casi questo comportava il danneggiamento dei nervi pelvici. Ma negli ultimi anni si è affermata una nuova tecnica chirurgica, la isterectomia radicale nerve sparing (che risparmia i nervi quindi) e ne abbiamo parlato con chi l'ha messa a punto e perfezionata, al punto che oggi nei centri di riferimento è diventato il gold standard chirurgico delle forme avanzate di tumore della cervice uterina, il Prof. Francesco Raspagliesi, Direttore dell'Unità di Oncologia Ginecologica dell'Istituto Nazionale di Milano che ci ha spiegato innanzitutto in cosa consiste l' isterectomia radicale e per quali pazienti è necessaria, e poi come sia fondamentale preservare le fibre nervose che governano la funzione vescicale, intestinale e sessuale e come questo obiettivo sia possibile con la tecnica nerve sparng che è una chirurgia comunque radicale da un punto di vista oncologico ma che non ha esiti funzionali. Questo tipo di intervento come dicevamo è riservato a donne che abbiano una diagnosi oltre il primo stadio e il Prof. Raspagliesi ci ha spiegato che oggi si tende ad intervenire chirurgicamente solo dopo un ciclo di chemioterapia neoadiuvante che possa ridurre la massa tumorale ed eventuali metastasi. Importante dopo una isterectomia radicale nerve sparing che la paziente impari alcune regole che la aiuteranno a regolarizzare le funzioni vescicali, come ad esempio bere molto, urinare frequentemente... E da ultimo parliamo dell'importanza che n intervento simile venga effettuato in centro di riferimento dove il numero di interventi eseguiti è molto elevato proprio per garantire la riuscita sia da un punto di vista oncologico che funzionale.
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