Radioterapia Oncologica d'Avanguardia al Gemelli ARC Apparecchi di ultima generazioni per terapie più potenti e mirate - Tessuti sani risparmiati e tempi ridotti di trattamento - La multidisciplinarietà con il chirurgo e l'oncologo per un percorso personalizzato Il ruolo della radioterapia nel trattamento palliativo delle metastasi ossee per ridurre il dolore Prof. Vincenzo Valentini, Policlinico Agostino Gemelli Roma
La radioterapia, in abbinamento con la chirurgia e la chemioterapia, è un'arma fondamentale nella cura dei tumori e negli anni la sua evoluzione ha portato alla possibilità si utilizzare apparecchiature di ultima generazione con una tecnologia talmente sofisticata da essere in grado, in sinergia con l'imaging della Tac o della risonanza, di visualizzare tridimensionalmente il tumore per erogare radiazioni molto potenti e molto efficaci nel distruggere le cellule tumorali senza danneggiare i tessuti e gli organi limitrofi. E per parlare delle nuove opportunità di cura radioterapica abbiamo incontrato il Prof. Vincenzo Valentini, Direttore dell'Unità di Radioterapia Oncologica del Policlinico Agostino Gemelli di Roma in occasione dell'inaugurazione di Gemelli ART (Advanced Radiation Therapy) un centro che coniuga l'eccellenza tecnologica con un ambiente accogliente ed ispirato all'arte e alla bellezza, per offrire ad ogni paziente uno spazio che smorzi l'ansia e la preoccupazione del trattamento in un ambiente estraneo. Il Professore ci ha parlato della grande importanza che oggi riveste la radioterapia nell'approccio multidisciplinare al trattamento di un tumore, in combinazione con la chirurgia (che può precedere ma anche seguire la radioterapia nel caso si possa ridurre il volume del nodulo da trattare) e di come la possibilità di utilizzare imaging estremamente sofisticati permetta oggi trattamenti personalizzati che tengano conto anche del movimento del paziente e del tumore nel corso della seduta. Un altro aspetto fondamentale è la possibilità, proprio grazie alla potenza delle radiazioni, di poter in alcuni selezionati tumori, ridurre il numero di sedute che in caso di pazienti fragili come ad esempio gli anziani permette di ridurre gli effetti collaterali ed è di grande aiuto psicologico nell'affrontare un percorso di cura che invece dei tradizionali 35/40 giorni dovrà durare molto meno. E da ultimo con il Professore parliamo del ruolo che la radioterapia oncologica riveste nella palliazione offrendo ai pazienti la possibilità, spesso con una sola seduta, di ridurre il dolore dovuto a metastasi ossee migliorando così la qualità di vita anche quando la guarigione non è più un obiettivo raggiungibile.
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