Chemioterapia ed Effetti Collaterali
quali sono i più comuni e come prevenirli e controllarli per poter affrontare le terapie con sempre meno disturbi
Prof. Paolo Marchetti, Università La Sapienza di Roma, A. O. Sant'Andrea, Roma
Le armi vincenti nella guerra contro il tumore sono da sempre chirurgia, radioterapia e chemioterapia. Tutte e tre profondamente cambiate negli anni, perchè la chirurgia si è fatta sempre meno invasiva con interventi laparoscopici o con la robotica, la radioterapia si è fatta sempre più mirata risparmiando i tessuti sani e riuscendo a ridurre il numero di sedute, e la chemioterapia si è fatta sempre meno tossica e più personalizzata con la possibilità di terapie "costruite" su misura sulla genetica personale e del tumore. Ma ciò che continua a spaventare chiunque debba sottoporsi ad un ciclo di chemioterapia sono gli effetti collaterali, dalla nausea alla perdita di capelli, dal numero di globuli bassi che spesso scende pericolosamente alla astenia che rende difficile qualunque attività. Ma come dicevamo le cose negli anni sono molto cambiate e le possibilità di controllare gli effetti collaterali più severi sono molte, l'importante è informarsi, parlare dei dubbi e delle paure con il proprio medico e segnalare qualunque disturbo cosicchè si possa intervenire precocemente ed eliminarlo. Ci parla di Chemioterapia, dei effetti collaterali e di come controllarli il Prof. Paolo Marchetti, Professore Ordinario di Oncologia Medica a La Sapienza, Università di Roma e Direttore dell'Unità Operativa di Chemioterapia Medica dell'Azienda Ospedaliera Sant'Andrea di Roma che analizza punto per punto le paure più diffuse e i disturbi più comuni, dando indicazioni e consigli su come prevenirli o superarli rapidamente qualora insorgano e spiegandoci l'importanza delle simultaneous care (cure simultanee) per curare non solo la malattia, in questo caso il cancro, ma per prendersi cura del paziente edella sua famiglia in toto, considerando ogni sua esigenza e ogni suo disturbo perchè la terapia antitumorale vera e propria sia affiancata da tutte quelle azioni, farmacologiche e non, che aiutano un malato a meglio sopportare le cure e soprattutto a meglio combattere la malattia.
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