Tumore alla Vescica
Difficoltà di fare Diagnosi Precoce per assenza di sintomi - Valutazione del tipo di sangue nelle urine -
Chirurgia conservativa o radicale oggi anche in alcuni casi con il Robot Da Vinci
Derivazioni Urinarie: Urostomia o Neovesciche con ricostruzione e riabilitazione
Prof. Ottavio De Cobelli
Il tumore alla vescica purtroppo è spesso asintomatico fino ad uno stadio avanzato rendendo così difficile una diagnosi precoce a un trattamento chirurgico conservativo. Che rimane però il gold standard nei casi in cui sia possibile, quando cioè il tumore sia superficiale e non infiltrante ai tessuti circostanti. Parliamo di tutto questo con il Prof. Ottavio De Cobelli Direttore della Divisione di Urologia dello IEO Istituto Europeo di Oncolologia di Milano che ci parla delle difficoltà di poter fare una vera prevenzione (e però il fumo è un fattore di rischio e quindi smettere di fumare è fondamentale) e una diagnosi precoce dal momento che i sintomi in un primo stadio sono assenti e che possono essere confusi con quelli comuni ad altri disturbi benigni delle vie urinarie come ad esempio una cistite. Importante è però fare attenzione ad eventuale sangue nelle urine, sangue solitamente color rosso vivo con a volte dei coaguli - e che viene definita ematuria totale perchè c'è sangue in tutta la fase della minzione - ed effettuare i dovuti controlli con ecografia, citologia urinaria e cistoscopia per una diagnosi certa. La fase successiva è una resezione transuretrale della formazione per studiare la stadiazione del tumore e valutare se questo passaggio è stato sufficiente ad eradicare la malattia ed allora sarà sufficiente fare una terapia preventiva endovescicale con farmaci antitumorali iniettati direttamente nella vescica o se è necessario il passaggio all'intervento chirurgico. Intervento chirurgico che oggi può essere eseguito, in alcuni casi selezionati che possono beneficiarne, con la chirurgia robotica che permette di essere poco invasiva, con minor rischi di emorragie e tempi di recupero più rapidi. Il tipo di intervento è chiaramente legato alla diffusione della malattia e in caso di stadio più avanzato, quando la chirurgia è necessariamente radicale con l'asportazione completa della vescica - e della prostata nell'uomo mentre nella donna spesso vengono asportati anche utero e ovaio - si presenta la necessità di effettuare una derivazione urinaria che può essere una Urostomia con sacchetto esterno (Ileo Conduit) o attraverso la ricostruzione di una Neovescica creata solitamente con una parte dell'intestino dello stesso paziente ed eseguita contestualmente all'intervento di asportazione del tumore. Fondamentale dopo un intervento del genere poter effettuare una riabilitazione per imparare a gestire la nuova vescica che il Professor De Cobelli ci spiega in dettaglio i tempi e le modalità per acquisire una padronanza della nuova modalità di urinare così da per poter riacquistare in breve tempo una buona qualità di vita.
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