Tecnica HOLEP con Laser ad Olmio
per la Chirurgia Endoscopica dell'Ipertrofia Prostatica Benigna
I vantaggi rispetto alla TURP: possibilità di operare anche prostate grandi, minor sanguinamento, tempi recupero rapidi, non ci sono rischi di impotenza o incontinenza e la ripresa dell'attività è molto rapida, possibilità di operare anche pazienti con problematiche legate alla coagulazione
Le due Fasi dell'Intervento: Scollamento e Morcellazione
Prof. Ivano Vavassori, Ospedale Treviglio Caravaggio, Treviglio (BG)
La prostata, ghiandola dell'apparato genitale maschile, che ha come principale compito quello di produrre e veicolare il liquido seminale, tende ad ingrandirsi dopo una certa età - a causa di alterazioni dell'equilibrio fra ormoni maschili e femminili - in quasi il 75% della popolazione maschile sopra i 70 anni, è quindi un disturbo estremamente diffuso che in una prima fase esordisce con sintomi quali i disturbi della minzione - nella frequenza, nell'urgenza e nella qualità del getto - e però se l'ostruzione diviene importante si può arrivare a complicanze della funzione renale con rischi relativi. E' allora importante intraprendere il più precocemente possibile un percorso diagnostico-terapeutico che possa portare ad individuare il trattamento più idoneo, che può andare dall'intervento farmacologico con categorie di farmaci in grado di ridurre sia il volume della prostata sia i sintomi oppure con un intervento chirurgico che possa ripristinare un corretto passaggio dell'urina. E oggi a disposizione dei pazienti vi sono tecniche all'avanguardia che permettono di asportare l'adenoma prostatico in endoscopia, con tempi di recupero minimi grazie ad un sanguinamento quasi nullo, un cateterismo che non va oltre le 24 ore e un ritorno all'attività di pochi giorni. Parliamo di tutto questo con il Prof. Ivano Vavassori, Responsabile della Struttura di Urologia dell'Ospedale Treviglio Caravaggio di Treviglio (Bergamo) che ci parla di come sia possibile oggi, nella grande maggioranza dei casi controllare l'ipertrofia prostatica benigna con delle molecole in grado di restituire al paziente una buona qualità di vita - e un'assenza di problematiche relative a vescica e reni - cosicchè l'intervento possa essere evitato, e che se si vuole in qualche modo "proteggere" la prostata è necessario tenere sotto controllo i valori di colesterolo perchè esiste una correlazione fra alti livelli di colesterolo cosiddetto "cattivo" e ipertrofia prostatica. Ma ci sono due condizioni in cui il ricorso alla chirurgia è necessario laddove la risposta ai farmaci sia insoddisfacente e cioè: quando l'ostruzione porta a diverticoli vescicali, calcoli in vescica, infezioni ricorrenti e persistenti o l'incapacità della vescica di svuotarsi (uropatia ostruttiva) che impedisce ai reni di svuotarsi col rischio di insufficienza renale, oppure i casi in cui non vi siano complicanze ma i disturbi siano così invalidanti da compromettere fortemente la qualità di vita. E in questi casi il Professor Vavassori ci spiega che esistono varie tecniche per risolvere il problema: la prima è la Tecnica TURP, il cosiddetto gold standard , che per via endoscopica "affetta" con un elettrobisturi l'adenoma prostatico liberando così l'ostruzione. Ma in caso di prostate di volume molto grande (diciamo dai 100 grammi in su) o in caso di problemi di coagulazione - la prostata è estremamente vascolarizzata e l'elettrobisturi provoca abbondanti sanguinamenti che talvolta richiedono trasfusioni e cateterismo con lavaggio continuo per diversi giorni - è a disposizione ormai da parecchi anni una tecnica decisamente meno aggressiva ed è la Tecnica HOLEP (enucleazione adenoma prostatico con laser ad olmio) che permette tra l'altro anche uno scollamento dell'adenoma molto più preciso e radicale rispetto all'elettrobisturi evitando così recidive, oltre ad avere una degenza molto breve - non essendovi sanguinamento il catetere deve essere tenuto per neanche 24 ore. L'intervento si compone di due parti, lo scollamento dell'adenoma - con estrema precisione e nessun rischio di ledere i nervi che scorrono intorno alla prostata e che sono responsabili dell'erezione - e la morcellazione dell'adenoma una volta che sia stato parcellizzato in vescica e il Professore ci mostra i passaggi dell'intervento in un video che ci fa vedere passo passo le fasi della tecnica Holep. E a proposito di complicanze i timori di incontinenza ed impotenza con la Tecnica Holep sono praticamente nulli, mentre l'eiaculazione retrograda è una conseguenza piuttosto frequente. E in conclusione in Professore ci ricorda l'importanza di effettuare l'intervento in un centro di riferimento dove l'esperienza e la vasta casistica permettono di intervenire su ogni tipo di prostata, e a questo proposito il Professor Vavassori - che ha una fra le più alte casistiche a livello europeo - ci confida che la ghiandola prostatica è un organo estremamente variabile e che difficilmente in campo operatorio si trovano due prostate uguali e proprio per questo è necessario personalizzare l'intervento sia pure nell'ambito di linee guida ampiamente validate.
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