Piede Diabetico
Come prevenire la complicanze del piede diabetico con una attenzione all'igiene del piede e alle piccole ferite
Come intervenire sulle ulcere con "Medicazioni Avanzate" - Quale chirurgia ortopedica quando l'infezione è arrivata ad essere una osteomielite (quindi infezione dell'osso) con una pulizia e una terapia antibiotica generale e locale - L'importanza di un intervento di radiologia interventistica per rivascolarizzare le arterie periferiche ed evitare recidive
Prof. Francesco Centofanti, Istituto Codivilla Putti, Cortina d'Ampezzo
Il Diabete, patologia estremamente diffusa soprattutto nella sua forma di Tipo 2 ed in continuo aumento a causa di stili di vita sbagliati, alimentazione non corretta ed aumentare dell'età media ha tra le sue prime complicanze il cosiddetto piede diabetico o piede neuropatico ed è dovuto ad una cattiva circolazione periferica negli arti del paziente diabetico che nel tempo può portare a piccole ferite, ad ulcere vere e proprie fino alle forme più gravi in cui l'infezione si estende fino all'osso, casi in cui è necessario ricorrere alla chirurgia e in alcuni casi estremi all'amputazione. Ma si può far molto per prevenire l'insorgenza delle ulcere e soprattutto per evitare che le ferite si infettino e a tal proposito abbiamo intervistato il Prof. Francesco Centofanti, Responsabile dell'Unità di Ortopedia e Traumatologia dell'Istituto Codivilla-Putti di Cortina d'Ampezzo che ci ha spiegato come sia fondamentale che i pazienti diabetici - che tra l'altro hanno scarsa sensibilità agli arti proprio a causa della cattiva circolazione - abbiano una particolare attenzione all'igiene dei piedi, stiano attenti a non provocarsi piccole ferite magari tagliando unghie o calli e che in caso di lesione siano tempestivamente trattate con quelle che vengono definite "Medicazioni Avanzate" che vengono effettuate a personale dedicato e che possono contenere diversi materiali a seconda del tipo di lesione per impedire che l'infezione raggiunga l'osso. I vari stadi di lesioni solitamente sono onicomicosi, abrasioni, piccole ferite che tendono ad ulcerarsi fino a quella che è forse la manifestazione principale e cioè il dito blu quando la circolazione ormai è assente e di è in presenza di necrosi. Le indagini principali da effettuare in caso di piede diabetico sono chiaramente l'esame obiettivo (il dito blu ad esempio è pallido con il paziente disteso e tende a diventare blu quando si alza, indizio importante del piede diabetico), poi l'eco doppler e l'arteriografia per valutare quanto sangue arrivi alle estremità. Nei casi in cui l'infezione sia ormai avanzata e ci si trovi quindi in presenza di osteomielite la chirurgia dovrà effettuare una pulizia accurata di tutto il tessuto necrotico e abbinare un trattamento antibiotico sia locale che sistemico - trattamento mirato dopo aver individuato il tipo di infezione attraverso l'antibiogramma - per evitare recidive. E altrettanto importante in quest'ottica è la presenza in sala operatoria di un radiologo interventista per rivascolarizzare le arterie periferiche (importante riuscire a raggiungere anche le arterie distali) al fine di evitare che nel tempo il problema si ripresenti. E naturalmente è estremamente importante che un paziente con piede diabetico sia affidi ad un centro di riferimento dove venga trattato al meglio il problema specifico ma dove venga anche presa in carico la patologia di fondo, quindi il diabete, per cercare di stabilizzarne il decorso ed evitare altri episodi di infezioni periferiche.
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