COLANGIOCARCINOMA DISPONIBILE IN ITALIA PEMIGATINIB, TERAPIA MIRATA PER LE FASI AVANZATE DI MALATTIA
Quando si parla di tumore del fegato solitamente ci si riferisce all’epatocarcinoma, ma esiste anche un altro tumore, in colangiocarcinoma, un tumore rare che si forma nei dotti biliari e che può essere di tipo intraepatico ed extraepatico. Colpisce ogni anno in Europa 6.8 mila persone e viene spesso diagnosticato in fase avanzata, e questo chiaramente ne rende più difficile la gestione. Per molto tempo non sono state disponibili opzioni terapeutiche valide a è di questi giorni l’approvazione da parte di AIFA di pemigatinib, molecola frutto della ricerca Incyte, per il colangiocarcinoma localmente avanzato o metastatico, setting nel quale la chemioterapia e la chirurgia non garantiscono una risposta duratura e la sopravvivenza globale a 5 anni è inferiore al 20%. Capite bene quindi quanto sia importante poter disporre di nuove armi che sono il frutto delle conoscenze di tipo molecolare maturate in questi anni: oggi si conoscono infatti quali sono le mutazioni geniche che guidano la crescita di questo tumore. In particolare, circa la metà dei colangiocarcinomi intraepatici ha almeno una mutazione target che può essere colpita da farmaci a bersaglio molecolare. Per conoscere meglio il colangiocarcinoma e come cambia lo standard of care con pemigatinib abbiamo incontrato: Giordano Beretta, Presidente Fondazione AIOM e Past President AIOM Filippo de Braud, Istituto Nazionale dei Tumori Milano Onofrio Mastandrea, General Manager Incyte Biosciences Italy Fra gli argomenti: La differenza fra colangiocarcinoma epatico ed extraepatico I fattori di rischio per lo sviluppo del colangiocarcinoma Quali sono i sintomi da non sottovalutare Cosa vuol dire che il colangiocarcinoma può essere profilato e perché è importante La tipologia di pazienti che potrà trarre beneficio da Pemigatinib Qual è il suo meccanismo di azione