COLESTEROLO ALTO E RISCHIO CARDIOVASCOLARE GLI INIBITORI DELLA PROTEINA PCSK9 PER I PAZIENTI AD ALTO RISCHIO CHE NON RAGGIUNGONO LIVELLI TARGET CON LE TERAPIE STANDARD
in occasione della Giornata Mondiale del Cuore vogliamo dedicare il nostro focus ad uno fra i maggiori fattori di rischio cardiovascolare e cioè avere elevati livelli di colesterolo, un nemico spesso sottovalutato e silente che però è tra i principali responsabili degli oltre 18 milioni di decessi per patologie cardiovascolari nel mondo. Ma quale è la consapevolezza degli italiani sui fattori di rischio? Per rispondere a questa domanda è stata condotta l’indagine SWG per Sanofi dalla quale emerge che oltre il 40% degli intervistati sottovaluta i rischi legati ad alti livelli di colesterolo, 1 su 3 ritiene che il rischio di mortalità legato all’ipercolesterolemia debba preoccupare solo chi ha problemi cardiaci pregressi e che meno di 1 su 2 del campione sa che è il colesterolo LDL ad essere dannoso per la nostra salute. E’ necessario quindi sottolineare ancora una volta quanto sia importante trattare tempestivamente e adeguatamente l’ipercolesterolemia, soprattutto oggi che l’innovazione terapeutica rende disponibili nuove classi di farmaci come gli inibitori della proteina PCSK9.
Ne abbiamo parlato con: Giuseppe Di Tano - Presidente Regionale ANMCO Lombardia Ciro Indolfi - SIC – Società Italiana di Cardiologia Giuseppe Ciancamerla - Conacuore Emanuela Folco - FIPC – Fondazione Italiana per il Cuore
Fra i temi: Una fotografia dei pazienti ad alto rischio cardiovascolare, che spesso hanno già avuto eventi maggiori e sono quindi particolarmente fragili.
Per raggiungere i livelli target di colesterolo suggeriti dalle linee guida internazionali oggi sono a disposizione gli inibitori di PCSK9, che nei pazienti ad alto rischio cardiovascolare rappresentano una importante opportunità di cura oltre la terapia standard.
L’aderenza terapeutica per i pazienti ad alto rischio è chiaramente un cardine per evitare eventi maggiori e in questo senso il ruolo della prevenzione secondaria diventa centrale.
La prevenzione primaria, cioè stili di vita e piccoli gesti quotidiani (alimentazione e attività fisica) che possono mantenere in salute il nostro cuore.