NUOVO FARMACO PER IL COLESTEROLO LDL ALTO E PER RIDURRE IL RISCHIO CARDIOVASCOLARE DISPONIBILE UNA NUOVA MOLECOLA, L'ACIDO BEMPEDOICO COME MONOTERAPIA O IN COMBINAZIONE CON ALTRI FARMACI PER RAGGIUNGERE I LIVELLI OTTIMALI E PREVENIRE INFARTO O ICTUS
L’ipercolesterolemia, cioè avere elevati livelli di colesterolo LDL nel sangue, è una condizione silente, che non dà segnali macroscopici ma che rappresenta uno fra i principali fattori di rischio cardiovascolare, parliamo quindi infarto e ictus. Trattare tempestivamente e correttamente l’ipercoleserolemia è quindi essenziale per evitare complicanze anche gravi ma, nonostante la disponibilità di numerose classi di farmaci non sempre i pazienti raggiungono valori target per la prevenzione primaria e secondaria. Ecco perché è così importante la notizia della messa a punto di una nuova opzione terapeutica, l’acido bempedoico, frutto della ricerca avanzata di Daiichi Sankyo, una molecola first in class, cioè prima nel suo genere con questo meccanismo d’azione. Ed è proprio di questi giorni l’approvazione AIFA della rimborsabilità del’acido bempedoico in monoterapia o un associazione fissa con ezetimibe. Ne abbiamo parlato con: Marcello Arca, Past President della Società Italiana per lo studio della Aterosclerosi (SISA) Fulvio Colivicchi, Presidente dell'Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO) Fra i temi: un identikit dei pazienti con ipercolesterolemia e dei rischi cardiovascolari connessi. I dati emersi dagli studi clinici portano periodicamente alla revisione delle linee guida per stabilire i valori ottimali di colesterolo LDL, con un claim ormai accertato che è the lower the better, quanto più basso è tanto meglio è, e le ultime indicazioni della Società Europea di Cardiologia indicano parametri ben precisi, ed è importante che questi valori siano conosciuti e condivisi da tutta la comunità scientifica Lagrande innovazione terapeutica con l’acido bempedoico, una molecola con un innovativo meccanismo d’azione che offre una importante chance terapeutica a chi non riesce a raggiungere i livelli ottimali nonostante segua già una terapia o a chi è intollerante alle statine.