Creare organi personalizzati con stampanti 3D - per esempio con il tumore posizionato dove si trova nell'organo vero del paziente - per simulare l'intervento ed ottenere una maggiore precisione durante la chirurgia reale
Le stampanti 3D sempre più al servizio della medicina. Dopo la creazione di arti low cost con stampanti 3D per i bambini africani amputati di gambe dallo scoppio di mine in zone di guerra e altre applicazioni importanti durante il congresso di urologia in corso a Stoccolma è stato presentato un progetto dell'Università di Kobe in Giappone che potrà aiutare i chirurghi ad effettuare interventi più precisi. Si tratta di un rene 3D che può essere costruito su un modello personalizzato - quindi con le caratteristiche patologiche del paziente, in questo caso dei tumori all'interno del rene - che è servito come modello per una chirurgia simulata al fine di stabilire le migliori procedure ed evitare errori nella successiva chirurgia reale. Con questo tipo di modelli si potrà simulare anche interventi particolarmente complessi valutando preventivamente quali rischi e quali benefici si possono ottenere dalle varie manovre, arrivando così in sala chirurgica, e sull'organo del paziente, avendo già programmato ogni mossa al fine di ottimizzare l'intervento reale.