Diagnostica Ecografica
Un antico proverbio cita "Quando è larga sul fianchetto nasce un bel maschietto, quando la pancia è aguzza è certo femminuzza." Erano gli anni lontani, ma in termini di decadi neanche tanto, in cui il sesso di un nascituro e tutto l'andamento della gravidanza veniva intuito e affidato alla visita del ginecologo e, appunto, ai proverbi. Con l'avvento delle ecografie la possibilità di monitorare il feto, fare diagnosi prenatali e seguire costantemente ogni sintomo che si presenti nei nove mesi di gestazione ha permesso alle future mamme di affrontare con maggior serenità la propria gravidanza. Ma naturalmente l'ecografia - metodica non invasiva che prevede l'uso di ultrasuoni come mezzo di trasmissione di onde ultrasonore - ha applicazione in moltissimi campi ed è una fra le indagini più diffuse come primo step diagnostico. Tra le indagini in cui l'ecografia ha maggior applicazione vi sono le problematiche epatiche, le indagini sulla tiroide, sulla prostata, sull'utero e sulle ovaie - con la possibilità di andare ad esplorare gli organi interni con maggior precisione grazie all'ecografia transavaginale - sui reni e naturalmente tutte le indagini a carico dei vasi, con l'ecocolordoppler - per indagare il flusso arterioso dei vasi epiaortici del collo e quindi scoprire eventuali placche di arterioscerosi - e per monitorare il flusso venoso delle gambe - per individuare eventuali trombi ad esempio. Anche la cardiologia beneficia dell'indagine ecografica, perchè un'ecocardiogramma dà informazioni essenziali sulle dimensioni del muscolo, sulle valvole, sulla circolazione, sulla membrana che lo riveste - pericardio - e sulla funzionalità stessa del cuore. Altrettanto importante il monitoraggio dell'aorta addominale per individuare eventuali aneurismi. Risulta chiaro quindi che l'utilizzo dell'ecografia è fondamentale per poter arrivare ad una diagnosi certa ma il suo impiego non è meno importante nel monitoraggio e nella prevenzione, infatti ogni paziente che abbia avuto un tumore eseguendo periodici controlli ecografici può andare ad individuare eventuali recidive in fase estremamente precoce con conseguente tempestivo intervento terapeutico. Ed è orami prassi accompagnare anche la mammografia periodica con una ecografia a completamento dell'indagine.