Disturbi del sonno e incubi possono essere spia che bambini e ragazzi
sono vittime di bullismo (o cyberbullismo)
Vai all'Intervista con il Prof. Tonioni sul Cyberbullismo
Una fra le domande che più assillano i genitori è quella su come riconoscere i segni che il proprio figlio vive un malessere importante, legato magari solo ai tormenti dell'adolescenza ma altre ad un gruppo di compagni che lo perseguita, di persona o sui social network, e quindi che siano vittime di bullismo o cyberbullismo. Gli esperti consigliano di fare attenzione ai comportamenti che cambiano, ad una maggiore aggressività, al fatto che si isolano maggiormente, diventano più taciturni e passano molto tempo sul proprio computer senza interagire con parenti e amici. (come potete ascoltare nella video intervista con il prof. Tonioni, Responsabile dell'Ambulatorio di Cyberbullismo del Policlinico Agostino Gemelli di Roma il cui link trovate in alto nella pagina). E adesso grazie ad un nuovo studio condotto dai ricercatori dell'Università di Warwick in Inghilterra scopriamo che un' altra spia del disagio delle vittime di bullismo è quella di avere disturbi del sonno, disturbi che si protraggono nel tempo anche nel caso in cui gli episodi di bullismo siano finiti. E infatti il campione di bambini analizzato, tutti intorno ai dodici anni, hanno manifestato episodi di incubi notturni, di pavor (risvegli con la sensazione di terrore) o di sonnambulismo anche a distanza di due o quattro anni da episodi di bullismo. Il disturbo più comune è quello degli incubi con il 24% di bambini che ne soffre, seguito dal sonnambulismo con il 12% e dal pavor con il 9%. Naturalmente prima di pensare che gli incubi siano legati ad episodi di bullismo va comunque escluso che le cause possano essere altre, ma dallo studio risultava comunque evidente che i bambini che avevano subito offese o scherzi pesanti dai compagni erano più esposti a soffrire di disturbi del sonno quindi mantenere un buon rapporto con i propri figli e parlare di tutto, anche dei loro incubi, può essere una strada per aprirsi e confidare se si sentano vittime di bullismo, perchè il primo passo per affrontare e superare il problema è quello di chiedere aiuto e non vivere in solitudine un malessere che purtroppo a volte porta anche ad episodi gravissimi riportati dalla cronaca come gesti dettati da una disperazione che i ragazzi non avevano avuto il coraggio di confessare ai propri genitori. Ascolto, comprensione ed attenzione ai comportamenti degli adolescenti possono quindi essere fondamentale per aiutare i ragazzi a vivere con la giusta consapevolezza episodi che nella solitudine possono essere ingigantiti e sconvolgere il fragile equilibrio di un teenager.