Il Dolore Persistente o Cronico Non solo sintomo ma patologia in sè da trattare sempre e comunque Per il dolore cronico moderato è disponibile oggi in Italia un cerotto transdermico a basse dosi di buprenorfina che rilascia l'antidolorifico per una settimana per migliorare tollerabilità e aderenza terapeutica
Il dolore, soprattutto quando diventa cronico, non è solo un sintomo ma una patologia in sé che condiziona fortemente la qualità di vita di chi ne è affetto. Il dolore cronico, nonostante interessi circa il 20% della popolazione italiana è ampiamente sottostimato, e il trattamento troppo spesso inadeguato. Il 68% dei pazienti con dolore cronico utilizzano, spesso anche con una autoprescrizione, farmaci antinfiammatori non steroidei, i FANS, che possono però essere gravati da effetti collaterali anche importanti se utilizzati a lungo nel tempo, mentre è fondamentale che la gestione del dolore cronico non oncologico, spesso legato ad artrosi, lombalgie e cervicalgie , sia personalizzata e tempestiva. E per i pazienti con dolore persistente o cronico di forma moderata, che sono poi la maggior parte delle persone che riferiscono dolore cronico, da oggi è disponibile, e rimborsabile, in Italia un cerotto transdermico, a rilascio costante di basse dosi di BUPRENORFINA, che somministra il farmaco per una settimana, consentendo quindi una somministrazione più agevole anche per pazienti anziani e fragili e garantendo una migliore aderenza terapeutica. Nel corso del Convegno "I mille volti del dolore" in cui è stato presentato il patch a base di buprenorfina abbiamo intervistato: Consalvo Mattia, Docente Anestesia e Rianimazione, Università La Sapienza di Roma Franco Marinangeli, Direttore Istituto di Anestesia e Rianimazione Università di L’Aquila Paolo Fedeli, Direttore Medico, Sandoz
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