Donare il sangue è un gesto importante
e chi dona fa anche prevenzione di molte malattie con i controlli periodici
L'Università La Sapienza di Roma lancia il Progetto "Gocce di Sapienza"
per coinvolgere gli studenti
E’ operativo da giovedì 13 febbraio il progetto “Gocce di
Sapienza” ( Progetto Giovani Università: incentivazione alla donazione del
Sangue) che nasce dall’esigenza di dare una risposta al grave problema della carenza di sangue che
ormai da anni affligge la Regione Lazio, ed in particolar modo la città di
Roma, attraverso il coinvolgimento dei giovani universitari in questa
iniziativa.
La necessità di un simile coinvolgimento si spiega alla luce dei dati sulla partecipazione dei giovani alla donazione: la fascia che va dai 18 ai 28 anni, infatti, nel corso del 2012 ha fornito alla UOC Immunoematologia e Medicina Trasfusionale del Policlinico “Umberto I” solo il 20% delle Unità raccolte in quell’anno.
Sulla scorta di simili dati, il Servizio Immuno Trasfusionale (SIMT) ha avviato una serie di incontri con i giovani universitari, che ha portato alla formalizzazione di una proposta atta ad intraprendere un’importante opera di sensibilizzazione rivolta agli studenti della Sapienza Università di Roma. “Basterebbe, sostiene Panzini un numero veramente minimo di studenti (si parla del 3% degli iscritti) per garantire l’autosufficienza, in tema di fabbisogno trasfusionale, al Policlinico, o anche, in caso di una più ampia adesione alla iniziativa, all’intera Regione Lazio con ovvie ripercussioni anche in termini di diminuzione della spesa sanitaria”.
Nel 2012 per sopperire alla carenza di emocomponenti per il solo Policlinico Umberto I la regione Lazio è stata costretta ad acquisire n 2720 unità di sangue, soprattutto provenienti dalle regione del Nord, per un costo complessivo di circa 492.000 Euro.
L’iniziativa ha riscontrato il favore del Magnifico Rettore prof. L Frati e del Direttore Generale Dott. D. Alessio. Il progetto è stato accolto, approvato e finanziato dalla Presidenza del Consiglio Regionale del Lazio.
Il personale sanitario del SIMT, con la fattiva collaborazione di studenti universitari, incontrerà i giovani durante le ore di lezione e affronterà insieme a loro il tema della sensibilizzazione ed incentivazione alla donazione, anche in un’ottica di prevenzione sanitaria. La divulgazione di un corretto stile di vita, infatti, si rende necessaria se consideriamo che un buono stato di salute, preservato da corrette pratiche, rappresenta una condizione imprescindibile per avere sempre più persone abilitate a donare.
L’attività di sensibilizzazione non si limiterà solo alle aule universitarie, ma si esplicherà in numerose altre forme, come ad esempio l’organizzazione di eventi, l’utilizzo di social-network e siti internet, attività di propaganda e volantinaggio all’interno degli spazi comuni etc. E’ prevista anche una “gara” che vedrà premiati gli studenti di quelle facoltà che si saranno dimostrate più sensibili all’iniziativa.
L’intenzione è di tenere sempre alta l’attenzione sul tema della donazione, in modo da spingere i giovani universitari ad essere la soluzione definitiva di un problema tanto grave quanto assurdo, quale è la carenza di sangue.
Fonte: Ufficio Stampa Policlinico Umberto Primo di Roma
La necessità di un simile coinvolgimento si spiega alla luce dei dati sulla partecipazione dei giovani alla donazione: la fascia che va dai 18 ai 28 anni, infatti, nel corso del 2012 ha fornito alla UOC Immunoematologia e Medicina Trasfusionale del Policlinico “Umberto I” solo il 20% delle Unità raccolte in quell’anno.
Sulla scorta di simili dati, il Servizio Immuno Trasfusionale (SIMT) ha avviato una serie di incontri con i giovani universitari, che ha portato alla formalizzazione di una proposta atta ad intraprendere un’importante opera di sensibilizzazione rivolta agli studenti della Sapienza Università di Roma. “Basterebbe, sostiene Panzini un numero veramente minimo di studenti (si parla del 3% degli iscritti) per garantire l’autosufficienza, in tema di fabbisogno trasfusionale, al Policlinico, o anche, in caso di una più ampia adesione alla iniziativa, all’intera Regione Lazio con ovvie ripercussioni anche in termini di diminuzione della spesa sanitaria”.
Nel 2012 per sopperire alla carenza di emocomponenti per il solo Policlinico Umberto I la regione Lazio è stata costretta ad acquisire n 2720 unità di sangue, soprattutto provenienti dalle regione del Nord, per un costo complessivo di circa 492.000 Euro.
L’iniziativa ha riscontrato il favore del Magnifico Rettore prof. L Frati e del Direttore Generale Dott. D. Alessio. Il progetto è stato accolto, approvato e finanziato dalla Presidenza del Consiglio Regionale del Lazio.
Il personale sanitario del SIMT, con la fattiva collaborazione di studenti universitari, incontrerà i giovani durante le ore di lezione e affronterà insieme a loro il tema della sensibilizzazione ed incentivazione alla donazione, anche in un’ottica di prevenzione sanitaria. La divulgazione di un corretto stile di vita, infatti, si rende necessaria se consideriamo che un buono stato di salute, preservato da corrette pratiche, rappresenta una condizione imprescindibile per avere sempre più persone abilitate a donare.
L’attività di sensibilizzazione non si limiterà solo alle aule universitarie, ma si esplicherà in numerose altre forme, come ad esempio l’organizzazione di eventi, l’utilizzo di social-network e siti internet, attività di propaganda e volantinaggio all’interno degli spazi comuni etc. E’ prevista anche una “gara” che vedrà premiati gli studenti di quelle facoltà che si saranno dimostrate più sensibili all’iniziativa.
L’intenzione è di tenere sempre alta l’attenzione sul tema della donazione, in modo da spingere i giovani universitari ad essere la soluzione definitiva di un problema tanto grave quanto assurdo, quale è la carenza di sangue.
Fonte: Ufficio Stampa Policlinico Umberto Primo di Roma