8 Marzo - Essere Donna oggi
Dalla salute alla famiglia, dall'amore alla violenza, dal lavoro alla società:
i desideri, le fragilità, il coraggio, la forza
di Donatella Romani
Ogni anno, in occasione della festa della Donna, l'8 marzo, tutti si affrettano a celebrarne l'importanza, il ruolo sociale nel mondo del lavoro e affettivo all'interno della coppia e della famiglia, si ricordano le lotte femministe, le conquiste e le disparità ancora esistenti, si offrono mimose e si dimenticano per qualche ora le tante difficoltà che moltissime donne affrontano ogni giorno, difficoltà fisiche e psicologiche, sociali e culturali, difficoltà che talvolta vanno a incidere anche sulla salute delle donne. E allora prendendo spunto da alcune riflessioni dell'OMS sulle sfide che le donne affrontano oggi vogliamo provare a stilare anche la nostra classifica delle battaglie che le donne combattono quotidianamente nel mondo, battaglie legate ad una mutazione genetica come quella che predispone allo sviluppo di alcuni tumori, battaglie culturali come le giovani che si ribellano alle mutilazioni genitali, battaglie sociali per riaffermare diritti nel mondo del lavoro. Sono battaglie concrete, battaglie che si giocano sul corpo e sulla psiche delle donne che ogni giorno affrontano la vita con serietà e generosità, la malattia con coraggio, la maternità con dolcezza, l'amore di coppia con passione e impegno, il lavoro con caparbietà e tenacia. Vediamo alcune di queste battaglie, e vediamo come possono le donne vincerle oggi e ancor più domani. 1- Le malattie e su tutte i tumori femminili (seno,ovaie, utero) che con la diagnosi precoce possono essere curati con successo, e questo vuol dire fare i controlli, prendersi cura di sè, trovare il tempo, fra un impegno lavorativo e uno familiare, di prendere appuntamento per una mammografia o un pap test, perchè può salvarci la vita. Senza dimenticare che dopo la menopausa anche le donne vanno incontro alle malattie cardiovascolari, perciò attenzione ai livelli di pressione, glicemia e colesterolo, allo stress, al tipo di alimentazione, all'attività fisica. E le tante malattie ad alta incidenza femminile (reumatologiche, autoimmuni, emicrania solo per citarne alcune) per le quali oggi la ricerca mette a disposizione armi straordinarie che però devono essere accessibili a tutti, ad ogni latitudine, e non sempre è così, non ancora. 2 - I disturbi d'ansia e la depressione, che si declinano al femminile, in taluni casi legate ad alterazioni biochimiche del cervello, in altri a situazioni sentimentali, familiari o lavorative che fanno emergere fragilità e solitudine. Chiedere aiuto in questo caso è l'elemento che può fare la differenza, non chiudersi nel dolore, non cercare di nascondere la propria sofferenza alla famiglia e agli amici, alle donne oggi si chiede molto, a volte troppo, si chiede di essere moglie appassionata, madre disponibile, figlia presente di genitori spesso anziani e malati, attenta e preparata sul lavoro, brillante in società, ma se in alcuni momenti della vita questo diventa troppo allora ci si deve fermare, ritrovare il proprio equilibrio, stabilire delle priorità, godere degli affetti più cari... 3 - La violenza, la sopraffazione, lo stalking, il mobbing, il bullismo... quella violazione costante del rispetto che fa sentire sole, umiliate, calpestate... la violenza domestica viene quasi sempre taciuta per vergogna, il mobbing tollerato per paura di perdere il lavoro, il bullismo subito in silenzio da adolescenti fragili che vengono messe alla berlina sui social network... e poi c'è la violenza culturale di paesi che non permettono alle donne di studiare o guidare una macchina, che obbligano adolescenti a subire mutilazioni in nome di un mondo arcaico e remoto che sopravvive nel silenzio dell'ignoranza... e poi c'è la violenza subdola e sottile di chi le donne le umilia e le sottomette, le domina intellettualmente, le rende insicure e fragili per un gioco di potere che in alcuni libri e film di successo viene scambiato per seduzione... 4 - La società che propone modelli di bellezza artificiali, inespressivi e senza anima a cui però spesso ragazze e donne si ispirano, cercando nella chirurgia plastica, nelle diete e nelle creme miracolose un elisir di gioventù e bellezza privo di significato, che impoverisce l'anima, che spinge adolescenti all'anoressia per assomigliare ad un corpo irreale generato da photoshop e una donna matura a cercare il proprio equilibrio in seni innaturali e volti eternamente stupefatti. Liberarsi da questi legacci velenosi e ritrovare una femminilità spontanea, naturale, questo è il più bel regalo che una donna possa fare a se stessa e al proprio compagno, un corpo segnato dalla vita ma autentico, la consapevolezza di essere altro oltre a proporzioni perfette, con la dolce ironia che illumina un sorriso ben più del silicone.. 5 - E infine la stupidità della nomenclatura, del politically correct, del bisogno di decidere se si è direttore o direttrice, presidente o presidentessa, di inventare le quote rosa per fingere una uguaglianza che non c'è e non si raggiunge certo con la parità di candidati, di dedicare un giorno all'anno alla celebrazione di un fiore tanto prezioso quando transitorio come la mimosa e di dimenticare che le donne sanno soffrire, gioire, amare e vivere anche lontano dai riflettori dell'8 marzo e che combattono le battaglie di cui ho appena parlato ogni giorno in silenzio, con dignità, con passione, con disincanto e con forza, perchè sono guerriere armate d'amore, la più potente arma che si possa immaginare. |