Ecco la "Nomofobia" (No-mobile fobia), la paura di non essere sempre connesso con tablet computer o telefonini - Come si riconosce quando l'ansia di non essere in collegamento con il web ha passato il segno
Quando partite per le vacanze portate con voi tablet, smartphone, computer? Normale, ma ci sono persone che non riescono ad essere sconnessi neanche per mezza giornata, e se fanno un'escursione in montagna in una zona dove il cellulare non ha campo diventano ansiosi, e non tanto per la paura di non poter chiamare aiuto in caso di incidente o malessere - sebbene esista anche un'ansia di questo tipo - ma solamente perchè non ci si può collegare a Whatsapp o a Facebook e se qualcuno invia una mail non si potrà leggere in tempo reale. Ecco questo è un campanello d'allarme di quella che viene ormai definita come Nomofobia (dall'inglese no-mobile e fobia) cioè l'impossibilità di vivere troppo a lungo senza controllare i messaggi su Twitter piuttosto che le mail o scambiare qualche saluto su Whatsapp. Durante l'anno lavorativo l'alibi di chi non riesce a non essere collegato 24 ore su 24 è che qualche messaggio di lavoro potrebbe arrivare da un momento all'altro e che non si può proprio perderlo, ma in vacanza quest'ansia si fa più manifesta e rende difficile anche rilassarsi e godersi il riposo. Alcuni segnali sono più caratteristici di altri e gli studiosi dell'Università di genova che hanno focalizzato il problema li hanno riassunti in 5 punti, vediamoli:
Naturalmente ognuno di noi potrà in parte riconoscersi in alcuni di questi punti, ma certamente chiunque non riesca a "staccare" la connessione mentale ed emotiva da social, mail e quant'altro raggiunge un livello di ansia che alla lunga può diventare una dipendenza che interferisce anche con il benessere psicofisico.
- Avere sempre con sè il telefonino o lo smartphone, o anche più di uno per essere più tranquillo e portare anche il caricabatteria per qualunque evenienza.
- Sentirsi in ansia e agitato ogni qual volta il telefono non sia in vista o se per qualche ragione non si ricorda dove lo si è messo o quando ci si trova in zona dove non c'è campo o quando la batteria si scarica o il credito finisce.
- Aver difficoltà a recarsi in luoghi dove il cellulare non può essere acceso (ristoranti, aerei, teatri...) e in quel caso uscire ogni tanto per verificare messaggi e social.
- Accendere frequentemente il display per verificare se non siano arrivati messaggi senza che sia sentito il suono (tant'è che il disturbo viene chiamato "ringxiety" (dall' inglese "ring" e ansietà)
- Non spegnere mai il cellulare durante la notte e tenerlo in camera da letto per poter sentire ogni eventuale messaggio in arrivo.
Naturalmente ognuno di noi potrà in parte riconoscersi in alcuni di questi punti, ma certamente chiunque non riesca a "staccare" la connessione mentale ed emotiva da social, mail e quant'altro raggiunge un livello di ansia che alla lunga può diventare una dipendenza che interferisce anche con il benessere psicofisico.