Emicrania con Aura Fotografate con la Risonanza Magnetica Funzionale le aree cerebrali attivate, comuni in tutti i pazienti I nuovi farmaci per le crisi e per la profilassi - Il disturbo visivo è un fenomeno passeggero Prof. Gioacchino Tedeschi, Seconda Università di Napoli
Tutti i pazienti che soffrono di emicrania con aura (quindi con dei disturbi visivi - flash luminosi detti scotomi - che precedono il dolore emicranico) hanno in comune l'attivazione di alcune zone del cervello non solo nel momento della crisi ma anche nei periodi di remissione. La scoperta è stata fatta da un gruppo di studio italiano e pubblicata su Cephalalgia e per sapere meglio in cosa consiste questa ricerca e che ricadute potrà avere per i pazienti abbiamo parlato con il Prof. Gioacchino Tedeschi, Direttore dell Clinica Neurologica della Seconda Università di Napoli e autore della ricerca con il suo gruppo di lavoro che ci ha spiegato come la possibilità di fotografare, grazie alla Risonanza Magnetica Funzionale, l'attivazione di determinate aree cerebrali in ogni paziente che soffra di emicrania con aura (a differenza di altri pazienti con emicrania classica in cui non si attivano le stesse aree e a differenza anche ovviamente dei pazienti sani di controllo) offre una conoscenza sull'emicrania mai raggiunta fino ad ora. Il passaggio successivo sarà ora comprendere se l'impronta sia ciò che determina la predisposizione al'emicrania con aura o viceversa per comprendere meglio la sua insorgenza e il suo andamento nel tempo. Ma nel frattempo la ricerca ha messo a punto dei farmaci innovativi sempre più mirati che consentono sia il controllo del dolore nelle crisi sia la profilassi. E allo studio nuove molecole in grado di dare una "copertura" del dolore per qualche mese, riuscendo quindi a far vivere al paziente emicranico una vita pressochè normale.
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