"L'amore per il mare è nella nostra pelle" Esposizione al sole come fattore di rischio per la Cheratosi Attinica - La prevenzione con la protezione per le categorie a rischio come chi lavora all'aria aperta - Lo screening sul personale della Marina Militare per la diagnosi precoce (2 marinai su 10 con cheratosi attiniche) - I nuovi farmaci per la cheratosi attinica guariscono le lesioni in tre giorni
L'esposizione al sole, specie se prolungata - per le categorie di persone che lavorano molti giorni l'anno all'aria aperta ma anche per chi abusa di lettini solari ed esposizione solare senza protezione - è un fattore di rischio sia per l'invecchiamento cutaneo sia per la formazione di lesioni cutanee come la cheratosi attinica, tumore della pelle che se trascurato nel tempo può evolvere in lesione maligna. E' importante quindi che si faccia informazione e prevenzione soprattutto se si hanno fattori di rischio come appunto un lavoro all'aperto, o un fototipo chiaro, o ci si espone periodicamente al sole. E per evidenziare lo stretto legame fra esposizione solare ed insorgenza di cheratosi attinica è stata lanciata la Campagna nazionale di prevenzione "L'amore per il mare è nella nostra pelle" in partnership con la Marina Militare e con il sostegno incondizionato di LEO Pharma che ha coinvolto in un progetto di screening più di 900 fra donne e uomini della Marina Militare e che ha evidenziato più di 200 casi di cheratosi attinica, pari ad oltre il 20% del campione esaminato. Un dato significativo quindi, come anche l'altro dato emerso , e cioè che nessuno dei soggetti a cui era stata riscontrata una lesione cutanea aveva preventivato una visita dermatologica, dato che ci fa comprendere come la conoscenza del legame fra sole e lesioni cutanee sia scarsa e come sia sottostimata la problematica anche dopo la sua comparsa. E' auspicabile quindi che l'informazione su una corretta esposizione solare sia capillare fin da giovani - la pelle ricorda e le scottature solari in giovane età sono un ulteriore fattore di rischio per i tumori cutanei e per il melanoma - e che la protezione sia una abitudine diffusa anche fra chi lavora al sole, protezione che è sì uso di creme solari con alto fattore di protezione, ma anche utilizzo di indumenti protettivi, cappelli (specialmente per chi ha pochi capelli dal momento che il cuoio capelluto è una sede d'elezione della cheratosi attinica) e magliette - ne esistono in commercio anche con fattore di protezione grazie ad una trama di tessuto molto fitta. Ed è altrettanto auspicabile che chiunque abbia dei fattori di rischio e sia oltre i 40 anni si sottoponga ad uno screening per valutare lo stato della propria pelle, perchè una lesione cutanea individuata precocemente ha una elevatissima possibilità di guarigione.
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Soprattutto oggi che sono a disposizione nuovi farmaci topici per la cura della cheratosi attinica che in soli tre giorni guariscono completamente la lesione e il campo circostante, permettendo, grazie alla brevissima tempistica di somministrazione, una alta aderenza terapeutica e garantendo una guarigione protratta nel tempo, evitando quindi recidive. Nel corso della Conferenza Stampa di presentazione dei dati raccolti grazie al Progetto "L'amore per il mare è nella nostra pelle" abbiamo intervistato: Prof.ssa Ketty Peris, Professore Ordinario di Dermatologia e Direttore della Clinica Dermatologica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma Prof.ssaCaterina Foti, Presidente SIDAPA - Società Italiana di Dermatologia Allergologica professionale ed Ambientale Dott. Paolo Cionini, General Manager LEO Pharma Italia Amm. Isp.Enrico Mascia, Capo del Corpo Sanitario della Marina Militare Dott.Antonio Federici, Dirigente Medico della Direzione Generale Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute