Fibrosi Polmonare Idiopatica: le linee guida per una diagnosi tempestiva i nuovi farmaci per rallentarne la progressione Riconoscere i sintomi anche se aspecifici (tosse, difficoltà a respirare, affanno) ed esami diagnostici dedicati Due nuovi farmaci antifibrotici possono rallentare la malattia e migliorare prognosi e qualità di vita Prof. Luca Richeldi - Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli, Roma
La Fibrosi Polmonare Idiopatica è una patologia rara - ma non poi così tanto ed è comunque in aumento - che colpisce i polmoni e progressivamente porta alla formazione fibrotico che compromette lo scambio gassoso e ha come conseguenza l'insufficienza respiratoria.. Fino a pochi anni fa la prognosi era infausta e la progressione della malattia dal momento della diagnosi - spesso molto tardiva a causa di sintomi aspecifici come tosse, difficoltà a respirare soprattutto sotto sforzo e affanno - non riusciva ad essere controllata dai farmaci, ma negli ultimi anni le cose sono molto cambiate con la messa a punto di linee guida per la diagnosi e con la messa a punto di due nuove molecole in grado di rallentare la progressione della malattia. Parliamo di tutto questo con il Prof. Luca Richeldi, Direttore della UOC di Pneumologia della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma e Professore Ordinario di Malatie dell'Apparato respiratorio all'Università Cattolica del Sacro Cuore che ci ha spiegato come il gold standard in campo diagnostico è oggi rappresentato dalla tac che è in grado di distinguere le lesioni tipiche della fibrosi e di confermare rapidamente un sospetto diagnostico al fine di iniziare il più precocemente possibile un iter diagnostico con i nuovi farmaci.
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