Frattura dell'Omero Quali accertamenti per meglio studiare la frattura - Quali tecniche chirurgiche in base al tipo di frattura La scelta conservativa non chirurgica nei grandi anziani - Quando mettere una protesi - La riabilitazione post operatoria Prof. Stefano Gumina, Policlinico Umberto I, Roma
Nei giovani, una frattura della spalla, e in particolare dell'omero, può verificarsi in seguito ad un trauma importante; negli anziani, invece, essa può essere la conseguenza di una banale caduta poiché l’osso è osteoporotico e quindi più fragile. Ma l'approccio chirurgico è sempre necessario o consigliato? e che tipo di tecnica chirurgica è necessario utilizzare? Lo abbiamo chiesto al Prof. Stefano Gumina, Professore Associato a La Sapienza Università di Roma, Specialista in Ortopedia e Traumatologia al Policlinico Umberto I di Roma, Vice Presidente della Società Italiana di Chirurgia della Spalla e del Gomito, Delegato Nazionale della Società Europea di Chirurgia di Spalle e Gomito e Corresponding Member della Società Americana della Chirurgia di Spalla e Gomito. Il Professore ci ha spiegato come sia fondamentale, quando si decide il trattamento da attuare, valutare molti parametri fra cui l'età del paziente, il tipo di frattura e le eventuali comorbidità (ossia la presenza di altre malattie croniche: esempio diabete, cardiopatie, malattie respiratorie ecc.) che renderebbero un intervento chirurgico rischioso. E' evidente che in pazienti giovani, o in età adulto senile, la riduzione chirurgica della frattura scomposta è assolutamente indicata poiché da essa dipenderà la funzionalità residua della spalla; ma nel caso di pazienti molto anziani e con grave comorbidità i rischi legati all’intervento potrebbero essere superiori ai benefici apportati dalla chirurgia. Ma di quale chirurgia si parla nel caso di una frattura dell'omero? Innanzitutto si deve valutare: a) la sede dove è avvenuta la frattura; b) se l'osso è rimasto in sede o si è spostato; c) il numero dei frammenti che compongono la frattura. Per avere tutte queste informazioni spesso una semplice radiografia (RX) non basta, ecco perché talvolta sono necessari accertamenti più mirati prima di scegliere la tecnica chirurgica. In alcune circostanze, quando la vascolarizzazione della parte superiore dell’omero (testa omerale) è compromessa, è consigliabile impiantare una protesi, poiché il rischio che la testa omerale vada incontro a necrosi (morte dell’osso e progressivo riassorbimento) è molto elevato. Ciò renderebbe del tutto inutile l’intervento di riduzione e sintesi della frattura. La riabilitazione post chirurgica è estremamente importante e delicata; è importante che il paziente collabori impegnandosi ogni giorni negli esercizi che gli verranno insegnati per recuperare il più possibile la funzione della spalla e riprendere una vita attiva.
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